Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Quattromani, Sertorio
Titolo
Lettera a Giovanni Maria Bernaudo
Data
Napoli, 2 dicembre 1588
Descrizione
[Nel salotto romano di] Margherita "Sarrocchia" [Sarrocchi] un letterato ha recitato al Quattromani alcuni "versi del Signor Torquato Tasso, che sono al diciottesimo canto della sua 'Gerusalemme', dove si ragiona della cintura di Armida" [in realtà i versi in questione, riportati nella lettera, corrispondono a 'Gerusalemme Liberata', XVI, 24, vv. 5-8, 25]. Secondo il Quattromani questi versi non sono lodevoli in quanto non rispettano il criterio poetico del verisimile, a differenza dei versi omerici che descrivono la cintura di Venere ['Iliade', XIV, 214-217]. Non smentiscono l'osservazione quattromaniana nemmeno l'autorità di Plauto e di "Tullio" [Marco Tullio Cicerone, 'Pro Caelio', 5, 12]. Seguono una serie di esemplificazioni sul verisimile poetico, costruite dal cosentino a partire dal nome del destinatario. Il Quattromani sostiene che non possano essere usati come esempi contrari alle sue affermazioni nemmeno "quei versi di Virgilio, dove mettè che su l'uscio dell'Inferno stanno cose, che non hanno in sè corpo" ['Eneide', VI, 273] perchè il poeta latino le "vestì di forma humana". Lo stesso fece Claudiano ['In Rufinum' I, 28]. Il mittente si rimette infine al parere del suo destinatario e degli "altri Signori Academici" [il riferimento è all'Accademia Cosentina della quale il Quattromani era Principe].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=10107
Nomi
  • [Mittente] Quattromani, Sertorio
  • [Destinatario] Bernaudo, Giovanni Maria

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021