Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Chiabrera, Gabriello
Titolo
Lettera a Pier Giuseppe Giustiniani
Data
Savona, 1631
Descrizione
Dopo un riferimento agli affari economici da lui tanto odiati, come l'essersi liberato degli ufficiali grazie al "polizino [documento doganale che reca l'importo dell'imposta] del gabellotto" che gli è stato mandato, afferma di non scrivere poesia, perché non se ne può scrivere. Consiglia al Giustiniani, che è in procinto di intraprendere un viaggio [vuole recarsi a Piacenza, come si intende in seguito], di rinviarlo alla primavera altrimenti andrà incontro a giornate sgradevoli, strade non buone ed aria invernale; viaggi di questo genere sono riservati agli uomini duri e robusti, non sono adatti agli stomaci fievoli. Poiché sta aspettando un "non so che" da Roma [riferimento oscuro] per porre ordine agli affari domestici della casa e della villa, dichiara che accoglierà in seguito l'invito del Giustiniani di raggiungerlo e annuncia che forse vi si tratterrà per tanto tempo, in modo che con la "stagione giovanile" dell'anno potrà raggiungere Firenze. Sta cercando di ordinare i suoi fogli [l'impegno a porre ordine tra le carte è uno dei motivi ricorrenti dal 1632 in poi: Chiabrera vuole revisionare per l'ultima volta la sua opera per consegnarla alle stampe o alla volontà degli amici] per affidarli agli amici; e poiché alcuni componimenti non sono degni di passare per suoi, a causa della sua vecchiaia, afferma di averli raccolti e posti sotto il nome di "huomo che mai non fu" [non registrata dalla critica l'intenzione, espressa in questa lettera, di pubblicare i suoi componimenti sperimentali con pseudonimo]. Annuncia che un giorno porterà con sé il "libretto" in modo che il Giustiniani potrà leggerlo. E' convinto che, benché abbia nobilissimi esponenti, la poesia toscana sia poco meno che in fasce [la fiducia nell'avvenire della poesia è uno dei punti forti della poetica chiabreresca]. Informa di aver avuto risposta da P. Bianco [Andrea Bianchi, gesuita genovese, morì pieno di meriti nel 1657. Pubblicò diverse opere, per lo più orazioni e libri di epigrammi]. Dichiara di aver pensato ad un "sermonetto per la Beatissima Vergine" [non inserito nei sermoni alcun componimento sulla "Beatissima Vergine"]. Augura che Dio protegga Gio. Francesco [figlio di Giustiniani, imminente la sua partenza per Roma], mantenga in salute il Giustiniani e dia "ventura a gannellino" [i gannellini dovevano essere una sorta di carte da gioco o forse di dadi] alla signora Emilia [non identificata]. Augura felicità e fa riverenza alla signora Maria Giovanna [non identificata]. Chiede al Giustiniani, se andrà a Piacenza, di ricordarlo al Signor Morando [Bernardo Morando, nipote di Cesare, lasciò Genova per Piacenza dove coltivò gli affari di famiglia e svolse un ruolo di grande rilievo presso i Farnese] e di accertarsi se il Testi è mai ritornato a Modena ["Lettere di Gabriello Chiabrera Nobile Savonese Date in luce da Gianfilippo Porrata della Compagnia di Gesù e dal medesimo dedicate a sua Eccellenza il signor Conte Gian Luca Pallavicino”, Bologna, Lelio della Volpe Impressore dell’Istituto delle scienze, 1762 e “Lettere di Gabriello Chiabrera. Seconda edizione colla aggiunta d’altre inedite e due opuscoli”,[a cura di Vincenzo Canepa], Genova, Pellas, 1829 riportano la data 6 novembre 1632. La Morando afferma che la datazione al 1631 viene confermata da una lettera di Fulvio Testi, citato poco prima, il quale non si è mai allontanato da Modena nel 1632, mentre nel 1631 lo si trova impegnato nel contado modenese, a Finale precisamente, dove rimane almeno fino alla metà di dicembre. Nella lettera di Chiabrera inoltre è contenuto un augurio al figlio di Giustinani che partirà alla fine del 1631 - inizio 1632]
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=10530
Nomi
  • [Mittente] Chiabrera, Gabriello
  • [Destinatario] Giustiniani, Pier Giuseppe

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021