Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Muscettola, Antonio
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Napoli, 24 aprile 1663
Descrizione
Antonio Muscettola ribadisce d’aver apprezzato le eruditissime note alla ‘Belisa’ realizzate da Aprosio [poi pubblicate come ‘Le Bellezze della Belisa. Abbozzate da Oldauro Scioppio’ alias Angelico Aprosio, Luano, Gio Tommaso Rossi, 1664. Nome del tipografo e luogo di stampa sono indicazioni fittizie: trattasi in realtà di Giovanni Ambrosio de Vincenti di Genova]: sicuro di non offendere l’amico, fa sapere di "haverle alquanto castrate" ritenendo di poterselo permettere vista la confidenza col padre agostiniano. Ha mandato il manoscritto della tragedia a Genova dove l’amico Vincenzo [Pallavicino] ne curerà la stampa; sollecita padre Angelico per ottenere presto il rimanente delle annotazioni acciocché tutta l’opera possa passare al vaglio degli Inquisitori [due dei quali pare siano "cari amici" del Pallavicino] e dunque esser stampata. Estenuato dai seccanti e ricorrenti intoppi logistici, censori e tipografici, Muscettola arriva ad affermare: "Credami [...] che tante difficoltà, che s’incontrano nello stampare, mi persuadono a gittar la penna, vedendo che più si pena a pubblicar un libro che a comporlo". Passa, per l’appunto, ai persistenti problemi con la stampa della ‘Grillaia’ frenata dagli impedimenti della censura e dalle perplessità del tipografo [Baba di Venezia]: interpellati il Principe di Belvedere e il Procuratore Sagredo, finalmente il manoscritto è stato tolto dalle mani dello stampatore. Il Procuratore Sagredo però, prima ancora di restituirlo al Muscettola, essendo partito da Venezia il precedente "Inquisitore cosi scrupoloso", propone di sottoporlo all'analisi del nuovo Revisore acciocché si possa sperar d’ottenere la tanto agognata licenza per la stampa. Il mittente annuncia i libri che spera di poter prossimamente inviare all’amico di Ventimiglia: di [Pier Francesco] Minozzi 'Orologio Solare' ['Horologium solare dicatum recenti musarum soli', Napoli, de Bonis, 1662], "un’operetta del [Domenico] Gravina" [‘Congeminata Vox Turturis’, Napoli, Lazzaro Scoriggio, 1633] e le ‘Poesie’ di Gennaro Grosso [la ‘Cetra’, Napoli, Francesco Savio, 1650]. Aggiunge "Mi scrive [si suppone si riferisca a Pier Francesco Minozzi] haverne compilato un altro su l’Orologio da Polvere che comprenderà 400 composizioni Italiane e cento latine, in tutte moralizzando". Muscettola fa sapere di voler scrivere un componimento in lode dell’Abate Lorenzo Scoto, amico di padre Angelico, da poco defunto; riconferma l’intenzione di pubblicare le proprie ‘Prose’ subito dopo la ‘Belisa’; infine sollecita padre Angelico perché gli invii ragguagli in merito alla composizione de ‘Il Gabinetto delle Muse’.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=10644
Nomi
  • [Mittente] Muscettola, Antonio
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021