Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Della Casa, Giovanni
Titolo
Lettera a [Guido Ascanio] Camerlengo [Sforza]
Data
Venezia, 20 novembre 1546
Descrizione
Sul Segretario Gerardo [Gerard Veltwijck, inviato imperiale nell'Impero Ottomano, cfr. Bart Severi, Denari in loco delle terre, in "Alta orientalia academia scientiarum hungaricae", vol. 54 (2-3), 2011, pp. 211-256] non sa nulla in più di quello che scrisse nelle ultime lettere. Monsignor Ciantiglion [l'abate di Châtillon-sur-Marne, cfr. Giovanni della Casa, ‘Galateo’, a c. di Stefano Prandi, Torino, Einaudi, 2000, pp. 30-31 e nota] non è stato in collegio [il Senato veneziano] più di una volta, insieme all'ambasciatore francese [Jean de Morvilliers], il quale ha portato al Principe [il Doge Francesco Donato] lettere di raccomandazione di Monsignor Dolfino [il Delfino di Francia Enrico di Valois]. Il Ciantiglion si sta riprendendo da una malattia e sta per partire [per Roma]; sembra che abbia detto in Senato che, se non si trovasse un accordo tra Sua Maestà [l'Imperatore Carlo V d'Asburgo] e il Re Cristianissimo [Francesco I di Valois], Monsignor Dolfino verrebbe in Piemonte personalmente ma senza esercito. I francesi sperano che non si concluda un simile accordo, ma auspicano una guerra immediata, nella quale possano ottenere ciò che desiderano: al Casa pare che questi desideri li agitino un po' troppo, soprattutto essendoci notizia dell'avanzata del Re dei Romani [Ferdinando I d'Asburgo] nel Ducato di Sassonia, che potrebbe spingere Francesco I alla pace. L'avviso di quest'avanzata viene però solo dagli imperiali e dall'ambasciatore di Mantova [Benedetto Agnello] e i Capi l’hanno dal loro oratore [presso Carlo V, cioè Alvise Mocenigo]. Piero Strozzi] se ne è andato alla Mirandola, per prendere una decisione sulla querelle che egli ha col Conte di San Secondo [Pietro Maria de' Rossi, cfr. Francesco Trucchi, ‘Vita e gesta di Piero Strozzi fiorentino’, Firenze, 1847, pp. 43-47] e poi si recherà in Francia. Il Casa non ha potuto intendere nulla del corriere che avrebbe richiamato lo Strozzi in Francia se non il fatto che a Zurigo sono stati visti 20000 cavalieri che "han dato sospetto di andar cercando la persona del signor Piero": gli svizzeri avrebbero avvertito il Delfino, il quale avrebbe avvertito lo Strozzi. Il Patriarca Grimani [Giovanni Grimani] dice che lunedì partirà per venire a baciare i piedi del papa [Paolo III, nato Alessandro Farnese]: sembra che il Clarissimo Oratore [l’ambasciatore veneziano a Roma Giovanni Antonio Venier] riferisca che il pontefice si dolga di questo ritardo e che Monsignor di Trani [Gian Domenico de Cupis] abbia spedito al Patriarca un uomo per sollecitarlo ad andare. Egli sostiene che l'inibizione che la Signoria gli ha fatto deriva "da offitii et instigationi di alcuni suoi emuli i quali desiderano di haver manco concorrenza et più largo campo nella loro ambitione"; questi "emuli" rispondono che furono i Grimani a procurare questa inibizione: il Casa ritiene che sia il Patriarca a dire la verità. Corre voce che Monsignor Farnese [il cardinale Alessandro, Segretario di Stato pontificio], il vescovo di Trento [il cardinale Cristoforo Madruzzo] e Don Diego [Hurtado de Mendoza, ambasciatore di Carlo V a Venezia] siano in viaggio per Venezia ma il Casa non ne sa nulla e anzi non ne ha avuta notizia nemmeno da Giuliano Ardinghelli, Camerlengo del Farnese. I Capi hanno saputo che nel campo del Langravio [Filippo d'Assia] vi è un parmigiano con il naso mozzato: essi ritengono possa essere un Paulo Antonio che era castellano di Firenze quando fu ucciso il Duca Alessandro [de' Medici] e che da lì fu cacciato da Alessandro Vitelli [sul parmigiano Paolo Antonio e sulla sua cacciata da Firenze, si veda Bernardo Segni, ‘Storie Fiorentine’, Livorno, Glauco Masi, 1830, vol. 2, pp. 506 e segg.]. Si aspetta un uomo dalla corte di Francia che vada in Costantinopoli. Post Scriptum: ha inteso solo ora che l'uomo venuto dalla Francia e diretto a Costantinopoli è arrivato e ha con sé la risposta "a ciò che portò Monsignor de Ramon [Gabriel de Luetz, Baron et Seigneur d'Aramon et de Vallabregues, conosciuto come Gabriel d'Aramon, da cui l'italianizzazione in "Ramon"]", il quale è ammalato. Farà il possibile per capire di che tenore sia questa risposta. Intende anche che i Protestanti stanno per riunirsi in una dieta generale ad Augusta o a Francfort [Francoforte].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=10832
Nomi
  • [Mittente] Della Casa, Giovanni
  • [Destinatario] Camerlengo [Sforza], [Guido Ascanio]

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021