Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Della Casa, Giovanni
Titolo
Lettera a [Guido Ascanio] Camerlengo [Sforza]
Data
Venezia, 27 novembre 1546
Descrizione
Monsignor Farnese [il cardinale Alessandro, Segretario di Stato pontificio] è arrivato a Venezia il lunedì precedente insieme al vescovo di Trento [il cardinale Cristoforo Madruzzo] e a Don Diego [Hurtado de Mendoza, ambasciatore di Carlo V a Venezia] e ha cenato in casa di Monsignor Cornaro [Andrea, vescovo di Brescia]. Giovedì si è poi recato, col Madruzzo, il Mendoza e il Casa, dal Principe [il Doge Francesco Donato], il quale lo ha accolto "con molta et estraordinaria benignità et humanità et è rimasto molto admirato della gravi+K12tà e dell'accorto parlar che Sua Signoria Reverendissima usò in collegio". Il vescovo di Trento non è voluto intervenire personalmente e anzi, quando il Doge si è congratulato con lui per la promozione a cardinale [avvenuta nel 1542], egli ha risposto che era il Farnese a doverne rendere conto. Il vescovo stesso, insieme al Mendoza, partirà tra poco [per Trento], il Farnese è invece già partito in mattinata, dopo aver parlato con Piero Strozzi, il quale è venuto apposta a Venezia: per quanto il Farnese stesso ha detto al Casa, però, non è riuscito a sapere dallo Strozzi "particulare nessuno delle cose di Francia". Insieme allo Strozzi è venuto [a Venezia] il Conte della Mirandola [Galeotto Pico II]. Era nata voce che i tre prelati dovessero trattare qualche affare con la Signoria; perciò il Farnese ha ordinato al Casa che ne tranquillizzi i francesi, cosa che egli ha fatto parlando col segretario dell'ambasciatore [Jean de Morvilliers] e dicendo che costoro "sono venuti meramente per ricreatione". Lo ha inoltre pregato di scrivere a Sua Maestà Cristianissima [Francesco I di Valois] per rassicurare anche lui. Pare che i francesi siano rimasti soddisfatti, soprattutto perché quello che il Casa dice è conforme alle notizie che essi hanno da Roma, secondo le quali il papa [Paolo III, nato Alessandro Farnese] non confermerà la lega con l'Imperatore [Carlo V d'Asburgo] se prima egli non stipulerà una pace con il Re Cristianissimo. I francesi hanno nascosto l'uomo del Re [il Valois] che è passato da Venezia per Costantinopoli: qualcuno dice che porta "la resolutione di far guerra [contro Carlo V]”. La Signoria ha lettere da Costantinopoli del 13 e del 20 [novembre] il contenuto delle quali è il seguente: il Turco [il Sultano Solimano il Magnifico] sverna in Adrianopoli [odierna Edirne], il che è considerato un segno del suo voler guerreggiare in primavera, anche perché nel suo arsenale si preparava un gran numero di galere; a Costantinopoli era arrivato un "todesco Rocandolfo [Cristoph von Rogendorf]", "molto mal satisfatto di Sua Maestà Cesarea" che ha convinto i turchi "a far l'impresa di Viena"; il Dottor Gerardo [Gerard Veltwijck, inviato imperiale nell'Impero Ottomano, cfr. Bart Severi, Denari in loco delle terre, in "Alta orientalia academia scientiarum hungaricae", vol. 54 (2-3), 2011, pp. 211-256] era ancora malato; Solimano stava per liberarsi della "banda del Soffi [le truppe dello Scià di Persia Tahmasp I]". Cercherà di capire cosa pensino i Capi sulla questione che il papa desidera [in una lettera del 20 novembre 1546, contenuta in Vat. Lat. 14831, c. 321, il Camerlengo Guido Ascanio Sforza chiedeva al Casa di informarsi su cosa pensassero i veneziani del fatto che il papa cercasse di mediare la pace tra Carlo V e Francesco I], anche se sarà difficile avere l'opinione di tutti. Dal campo [gli accampamenti della lega antiprotestante tra papa e imperatore] non ci sono altre lettere.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=10833
Nomi
  • [Mittente] Della Casa, Giovanni
  • [Destinatario] Camerlengo [Sforza], [Guido Ascanio]

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021