Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Della Casa, Giovanni
Titolo
Lettera a Alessandro Farnese
Data
Venezia, 29 gennaio 1547
Descrizione
Vittorio Grimani ha visitato il Casa e lo ha pregato di raccomandare al Farnese [il cardinale Alessandro, Segretario di Stato pontificio] le cose del Patriarca [Giovanni Grimani] e il testamento di Monsignor Grimani [Marino]. Sua Magnificenza [il Doge Francesco Donato] lo ha rassicurato che la risoluzione di Ceneda [Marino Grimani aveva emanato un proclama che obbligava a non ricorrere più in appello a Venezia. Sui contenuti della risoluzione, cfr. la lettera del 28 gennaio 1547 del Casa, incipit: "La Illustrissima Signoria mi ha chiamato in collegio questa mattina e mi ha detto che ad istanza de gli huomini di Ceneda"] è sincera: questa risoluzione è stata accolta con enorme favore e i veneziani aspettano dal papa [Paolo III, nato Alessandro Farnese] una dimostrazione di gratitudine: se egli provvederà al vescovado di Ceneda un nobile veneziano, questo mitigherà l’amarezza che molti provano verso la sede apostolica. Ha già ricordato il vescovo di Canea [Filippo Donato], assente da molti mesi dalla sua sede, scomoda e di poco frutto: egli è nipote del Doge, e le leggi veneziane impediscono che, col Doge ancora vivo, riceva benefici se non per via indiretta. Ci sono altri nobili qualificati, il primo tra i quali è Iustiniano, cavaliere gerosolimitano [un Giustiniano Giustiniani è citato in Bartolomeo del Pozzo, ‘Ruolo Generale de' Cavalieri Gerosolimitani della veneranda Lingua d'Italia’, Torino, Marineffe-Radix, 1714, pp. 70 e 90], il quale è nobile di sangue, d’animo e di natura, ed è molto amato dai nobili, soprattutto fra i più giovani. La promozione [a cardinale] del Contarini [Gasparo] non fu causa di maggior lode al papa di quanto lo sarebbe l’elezione di Iustiniano a questa Chiesa [di Ceneda]. C’è inoltre il dottor Barbaro [probabilmente Daniele Matteo Alvise Barbaro], molto famoso per la sua dottrina, e altri ancora. Ha scritto ai signori di Ca’ Pesaro la speranza che il Farnese confida di avere nella loro causa [cfr. la lettera del Casa del 15 gennaio 1547, incipit: "Per quanto io ritraggo questi Signori Illustrissimi non risponderanno anco per questo corriero"]. Negli avvisi del 17 [gennaio], l’ambasciatore [Alvise Mocenigo] scrive che Augusta e le altre terre seguiranno l’esempio di Ulma [odierna Ulm], sebbene il Langravio [Filippo d’Assia] abbia arruolato 20000 fanti e Sassonia [il principe elettore Giovanni Federico I] prosperi assai. Un Capitano Campana, che pare abbia ucciso Maffio Bernardi, si è consegnato, allettato dai premi che la Signoria aveva promesso a chi rivelasse gli autori del delitto. Lodovico dall’Arme ha quindi potuto andarsene. Supplica il Farnese di scrivere una lettera ai Capi in materia di decime, seguendo le indicazioni che il Casa farà avere con una minuta.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=10845
Nomi
  • [Mittente] Della Casa, Giovanni
  • [Destinatario] Farnese, Alessandro

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021