Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Rossi, Ottavio
Titolo
Lettera a Francesco (Gianfrancesco) Olmo
Data
[s. l.], [s. d.]
Descrizione
Lettera con la quale Ottavio Rossi propone delle correzioni a un poemetto che Francesco (Gianfrancesco) Olmo gli aveva fatto recapitare in precedenza, a istanza dell'autore [non identificato]. Per Rossi la poesia è "hormai ridotta a termini così fatti ch'ella non è altro che un semplice apparato di versi colmi di vanità, e degni d'esser paragonati a que' fiori che si chiamano meraviglie di Spagna [Mirabilis Jalapa, o 'bella di notte'] i quali tutti si risolvono in una sola leggierissima cartilagine di vari colori; e non hanno odore e spariscono in men d'un quarto d'ora". A seguire passa in rassegna il poemetto, composto da ventiquattro ottave, che affronta come tema 'l'incarnatione di nostro Signore' [potrebbe trattarsi di uno dei componimenti pubblicati nella 'Seconda parte delle Rime spirituali di diversi autori, sopra varie materie, intorno all'Incarnatione, Natività, Passione, e Morte di N.S. et altre in lode della Madonna, e d'altri Santi. Con le seguenze tradotte in versi volgari, raccolte da Fra Silvestro da Poppi minore osseruante', Firenze, Gio. Antonio Caneo, 1608; oppure di una parte de 'L' incarnatione poema sagro, ed eroico composto dal rev. padre don Ventura Venturi da Siena abbate Olivetano di nuovo dal medesimo ricorretto', Milano, Paganello, 1620 (Siena, Florimi, 1619), che il Venturi aveva dato alle stampe in un saggio di soli cinque canti nel 1618 a Siena, Marchetti]. Riconosce all'autore uno stile pari a quello dei poeti "degni di vita, di lode e di ammiratione" e spera di non essere considerato uno "zotico o critico dalla schiera de' moderni volgari versificatori". Secondo Rossi le ottave hanno una bella narrazione, "sensi reconditi, parole proprie, rime naturali, sentenze chiare e essempi morali che generano meraviglia e diletto, ma sono alquanto oscure rispetto alla trasportatione dei loro sentimenti da l'una nell'altra stanza". Rossi desidererebbe che le ottave "posino di due in due versi; ma di quattro in quattro versi per la loro natura si devono riposare del certo". Consiglia inoltre di eliminare la ventesima stanza perché "è falsa nel concetto e ripugnante alla filosofia naturale e alla teologia cristiana"; consiglia di sostituirla con la seguente: "Come raggio per nube entro al bel petto / trappassa il verbo, e l'utero l'accoglie, / e di sangue purissimo concetto / prende con l'alma insiem l'humane spoglie. / Riman Vergin la Madre, et ei ristretto / et obligato anco a terrene voglie,/ così che aspetta, e succhia gli alimenti / quel che nutre le stelle, e gli elementi". Infine si augura che l'autore rimanga appagato di queste correzioni.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=11831
Nomi
  • [Mittente] Rossi, Ottavio
  • [Destinatario] Olmo, Francesco (Gianfrancesco)

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021