Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Dolce, Lodovico
Titolo
Lettera a Paolo Manuzio
Data
Pieve (Piove) di Sacco, 19 febbraio 1545
Descrizione
Lodovico Dolce scrive a Paolo Manuzio informandolo di aver ricevuto, giorni prima, il dono fattogli dallo stesso Manuzio, le 'Epistole Famigliari' di Cicerone tradotte da Messer Guido [Loglio (Lollio)] ['Le epistole famigliari di Cicerone, tradotte secondo i veri sensi dell'auttore, et con figure proprie della lingua volgare', Venezia, Eredi di Aldo, 1545]; lo ringrazia. La traduzione di Guido piace a Dolce, e si rallegra per l'uscita dalle tenebre delle lettere di [Marco] Celio [Rufo], nell'ottavo libro [le lettere di Rufo si trovano appunto nell'ottavo libro delle 'Familiari'], tenebre che facevano mancare il coraggio a molti uomini dotti di commentare le lettere. Continua dicendo che alcune parti della lettera di Manuzio [non identificata] le ha lette reputandole non necessarie, altre invece non le ha capite, e gli chiede di scrivere in modo meno oscuro. Forse è un modo usato da Manuzio per scrivere di un soggetto e invece intenderne due: se così fosse, Dolce afferma di aver bisogno di un discorso più lungo per capirne il nome. Egli pensa che Manuzio si stia burlando di lui, e aggiunge che della miseria di un amico gli amici non ridono, ma è sicuro che Manuzio non lo ritenga tra gli amici volgari, così come Dolce tiene Manuzio nel posto più nobile: il cuore. Ha questo luogo perché legge le sue "inettie", perché lo loda a parole, e lo onora con l'inchiostro, che è solito arricchire con l'eloquenza i soggetti poveri, come il Dolce infatti si sente. Lo informa che sarà a Venezia in aprile, se Dio vuole, e che il posto dove sta ora è bello, tanto che gli piacerebbe che Manuzio venisse a visitarlo; ma si accontenta delle lettere. Allega un sonetto spirituale come segno di conversione.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12081
Nomi
  • [Mittente] Dolce, Lodovico
  • [Destinatario] Manuzio, Paolo

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021