Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Dolce, Lodovico
Titolo
Lettera a Pietro Aretino
Data
[Venezia], [gennaio 1538]
Descrizione
[La lettera è presumibilmente del gennaio 1538, successiva alla pubblicazione del primo libro epistolare di Aretino] Lodovico Dolce ringrazia Pietro Aretino per il "bello e gentile inchiostro" usato per scrivere una lettera a Dolce, che lo ringrazia come può, ma non come dovrebbe. È anche contento del sonetto ['Dolce, ambrosia d'Apollo, le cui stille'] che Aretino gli ha spedito, e che trova il suo posto accanto alle lettere che Aretino ha scritto per "tanti Principi e uomini che meritano grandemente" [cioè al libro di lettere di Aretino]; è caro a Dolce quanto gli sarebbe cara una cosa che dà l'immortalità, la quale è desiderata da chi insegue la gloria e sa che restare vivi dopo la morte è il dono più prezioso che ci sia. Dolce si scusa perché i suoi meriti non sono equiparabili all'onore che Aretino gli fa, non perché ha poche capacità, ma perché quell'onore è troppo grande. Si chiede cosa dirà di lui, visto che non ha ancora finito di pagare un debito e che già ora ne contrae uno più grande; sa che Aretino non sospetta possa accadergli di fallire come accade a quel mercante che accumula i debiti senza mai pagarne uno, anche perché Aretino non si aspetta nessun pagamento da Dolce, perché un dono altrimenti non sarebbe un dono. Chiede quindi di ricevere presto un'altra lettera, ma che non sia né la più dolce, né la più cortese né la più amorevole, ma solo più casta, così da non dover aggiungere altro oltre alla soddisfazione che Dolce proverà nel riceverla. Una lettera insomma che possa essere letta anche dalle donne, specialmente la più gentile, saggia e onesta di Venezia. Forse ad Aretino sembrerà che Dolce desideri troppo questi onori, allora Dolce gli ricorda che Cicerone "pregò con sì lunghe parole" uno storiografo suo contemporaneo per avere il suo nome negli scritti di lui [Cicerone, 'Famigliari', v 12]; che altro dovrebbe fare quindi Dolce, che è "ne le tenebre"? Considerando poi che Cicerone chiedeva immortalità a chi avrebbe invece dovuto chiederla a Cicerone, mentre Dolce la chiede a uno [Aretino] che non ha praticamente pari tra i contemporanei.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12095
Nomi
  • [Mittente] Dolce, Lodovico
  • [Destinatario] Aretino, Pietro

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021