Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Crivelli, Paolo
Titolo
Lettera a Lodovico Dolce
Data
Venezia, 19 febbraio 1545
Descrizione
Paolo Crivelli scrive a Lodovico Dolce, dicendogli che non si sbaglia sulle capacità dell’amico, e anche se la sua ignoranza può essere un ostacolo, l’affetto che gli porta cancella questo difetto. Se secondo Dolce è più difficile trovare il modo giusto di fare le prose che i versi, allora Crivelli gli chiede degli esempi per fargli capire meglio; chiede di avere una risposta esauriente per le prose, come ha promesso. Ha dato a [Gabriele] Giolito le informazioni che Dolce voleva dargli “circa alla impressione” [forse: Lodovico Dolce, 'Capitano’, Venezia, Giolito, 1545], e Giolito ne è stato contento. È abituato a vedere Dolce fare miracoli: se così non fosse, si sarebbe stupito di sapere che subito dopo la prima commedia ha fatto la seconda [‘Capitano’ e ‘Marito’, Venezia, Giolito, 1547], e forse anche la terza, nel tempo che a qualcun altro sarebbe bastato solo per trascriverle; non ci si può aspettare niente di meglio da un intelletto come quello di Dolce. Non vuole impantanarsi nelle lodi a Dolce, così lo informa che appena sarà stampata “la Scholastica” [‘Scolastica’, Venezia, Grifio, 1547] gliela manderà. Ha letto al fratello Gasparo la parte della lettera di Dolce che era rivolta a lui, il quale risponde che il giorno dopo andrà da Dolce la persona che ha la sua polizza, e da quest’uomo Dolce verrà informato degli sforzi fatti da Gasparo per assecondare la sua richiesta. A Crivelli sono piaciuti i tre sonetti di Dolce (che ora sarà tra i suoi personaggi preferiti, dato che andando da lui ha potuto leggere questi miracoli della natura) letti da Bernardino Daniello con Trifon [Gabriele] presente, che li ha fatti leggere tre volte senza dire niente, forse perché nessuno gli ha chiesto un parere [cfr. la reazione del Dolce nella lettera 'Prima, che io ceni, sfoghero` con voi alquanto la colera' del 22 febbraio 1545]. Sicuramente i suoi ragionamenti erano divini, ma Crivelli li tace per non farli sfigurare con la sua poca capacità di spiegarli. Per tramite di Nicolò Gabriele manda a Dolce “la lettera della chiave” [la nota diceria doniana scritta in forma di lettera, in: ‘Lettere d'Antonfrancesco Doni’, Venezia, Girolamo Scotto, 1544], che al suo giudizio è arguta e piacevole; chiede a Dolce di rimandarla, una volta letta, tramite la stessa persona. Ha salutato, come richiesto da Dolce, suo fratello e [Francesco] Berrettaro.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12139
Nomi
  • [Mittente] Crivelli, Paolo
  • [Destinatario] Dolce, Lodovico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021