Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Varchi, Benedetto
Titolo
Lettera a Lodovico Dolce
Data
Padova, 17 ottobre 1539
Descrizione
[La lettera è datata 1539 nelle edizioni antiche, ma i riferimenti interni - come Bembo in Veneto (nell'ottobre 1539 era, neocardinale, in viaggio per Roma) e la pensione ad Aretino (concessa nel 1536), confliggono con quella data riportandola, probabilmente, al 1536, come confermerebbe anche l'incrocio con la lettera "Non avendo tempo adesso a ringraziare in qualche parte la gentilezza" del 18 ottobre 1536, laddove Varchi annuncia l'invio del sonetto di un giovane, probabilmente lo stesso del Martelli qui poi inviato, cfr. qui in fine]. Benedetto Varchi scrive a Lodovico Dolce che gli è talmente obbligato da non potersi sdebitare né con fatti né con parole, e di certo non credeva che si sarebbe aggiunto un obbligo ancora maggiore. Si confessa incapace di pagare il debito a Dolce, però ogni volta che potrà mostrerà quanto ha apprezzato le sue cortesie; non aggiunge altro, se non che Dolce deve essere consapevole che Varchi cercherà di fare più coi fatti che con le parole. Continua dicendo che ha scritto a Pietro [Aretino] e aspetta la partenza per Este di [Pietro] Bembo; prima di questa partenza vorrebbe avere “una lettera da messer Pietro” per mostrare a chi non crede la veridicità della pensione imperiale [ottenuta nell’estate del 1536], concessa a Milano allo stesso Pietro. Varchi stesso, Bembo e altri amici sono molto contenti di questa pensione, ma mal sopportano l’invidia di chi invece ne nega l’esistenza. Chiede a Dolce di raccomandarlo ad Aretino, e di ricordargli che Varchi può portare a Firenze, perché la porta già nel cuore, “l’imagine di lui dipinta” [già nel 1536, molto prima che la tela di Tiziano Vecellio arrivasse a Firenze, nel circolo di Aretino si parlava di un ritratto con quella destinazione], e anche le sue opere ultimamente stampate. Aveva mandato a Dolce il sonetto emendato, ma avendo ricevuta una risposta così dotta ha deciso di lasciarlo com’era; ne manda un altro appena ritoccato, e uno di [Ugolino] Martello (Martelli), giovane letterato in greco e latino, che si è dato al toscano; chiede quindi a Dolce un parere su questo sonetto. Ne manda anche un altro da poco ricevuto [forse dello stesso Martello], e si scusa con Dolce se lo infastidisce; si scusa anche per dover mandare la lettera di sera, ma al momento non ha penna, inchiostro e foglio per scriverla a casa e si ritrova quindi in una bottega. La sua opinione sulla risposta di Dolce l’ha riferita ad Antonio [Anselmi], le altre cose le dirà a voce a Dolce stesso; si scusa di nuovo e chiede di essere raccomandato a Pietro [Aretino] e che gli venga detto che non partirà se non riceverà una lettera da entrambi. Conclude raccomandandosi a Dolce.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12172
Nomi
  • [Mittente] Varchi, Benedetto
  • [Destinatario] Dolce, Lodovico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021