Scheda risorsa
- Sito web
- Archilet
- Tipo risorsa
- Lettera
- Autore
- Farnese, Alessandro
- Titolo
- Lettera a Giovanni Della Casa
- Data
- Roma, 21 maggio 1547
- Descrizione
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Il Farnese fa sapere a Della Casa di aver ricevuto la sua lettera del 14 [maggio], cui risponde in merito al frate eretico [Angelico da Crema, predicatore della chiesa di San Barnaba], facendo notare un sostanziale cambiamento nell’approccio alla causa. In un primo momento, il nunzio aveva temuto che la Signoria veneziana potesse non essere soddisfatta dalla pena prevista per Angelico da Crema dal diritto canonico [l’incarcerazione a vita, prevista per gli eretici che avessero abiurato; cfr. lettera di Della Casa al Farnese del 26 marzo 1547, ms. Vat. Lat. 14828, cc. 109v-111v, incipit: “Per quanto io posso giudicar la Illustrissima Signoria non havea dato commessione al Magnifico Baduero”]; ora Sua Beatitudine [Paolo III, al secolo Alessandro Farnese] si meraviglia del fatto che quei tre Magnifici Gentilhomini [Andrea Mocenigo, Pietro Pisani e Pietro Contarini, deputati dell’istituzione dei Tre Savi sopra l’eresia; cfr. Lorenzo Campana, ‘Monsignor Giovanni Della Casa e i suoi tempi’, in ‘Studi storici’, vol. XVI, 1907, p. 211] si preoccupino di procedere nel rispetto del diritto canonico, cercando di mitigare gli animi, in contrasto con Della Casa che, invece, vorrebbe imporre pene più severe [come la tortura e la condanna a morte; cfr. lettera di Della Casa al Farnese del 7 maggio 1547, ms. Vat. Lat. 14828, cc. 120r-121v, incipit: “I Signori deputati sopra le heresie procedono molto bene”]. Farnese prosegue raccomandando che l’abiura del frate eretico avvenga non solo alla presenza dei tre deputati, ma davanti all’intera comunità. Viene detto che sono giunte a Roma notizie dalla Germania del 7 [maggio], secondo cui Sua Maestà [Carlo V d'Asburgo] ha posto sotto assedio Vittimberg [Wittenberg], dove il primogenito di Sassonia [Guglielmo IV d'Assia-Kassel, figlio di Giovanni Federico I] cerca di resistere; nel mentre si sono svolte le trattative con il Duca prigioniero [Giovanni Federico I, fatto prigioniero dopo la battaglia di Mühlberg del 24 aprile 1547] per pattuire la sua resa. Dalla Francia sono giunte le lettere del 6 e del 9 [maggio], dalle quali si evince che il Re [Enrico II di Valois] sta tutelando in ogni modo il proprio regno. Il Farnese invia, insieme alla lettera, una diffida contro Madama Paula Quirini [Paola Grimani, sorella di Marino e Giovanni Grimani, e dal 1519 coniugata con Stefano Querini] perché smetta di importunare Messer Hieronimo Cornaro [personaggio di difficile identificazione] riguardo il denaro – già riscosso dalla Camera apostolica – che ritiene le debba essere destinato per una fideiussione fatta al Cardinal Grimani [Marino Grimani]. Si chiede a Della Casa di far rispettare la diffida, dal momento che la Camera apostolica è erede del Grimani; tuttavia, se la richiesta della Querini sarà ragionevole, ci si offre di accontentarla.
- URL
- http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12431
- Nomi
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- [Mittente] Farnese, Alessandro
- [Destinatario] Della Casa, Giovanni
Data indicizzazione: 11 giugno 2024