Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Grillo, Angelo
Titolo
Lettera a Marcellino Santagata) Santagà (Santa Agata
Data
Genova, [s. d.]
Descrizione
Angelo Grillo si rivolge al [teatino] Marcellino Santagà [rectius Santagata] rammaricandosi per il mancato recapito di alcune sue lettere, dovuto al fatto di non aver precisato il nome della casa teatina dove è di stanza il suo destinatario. Egli non è Giove, ma ciò non toglie che gli farebbe comodo un messaggero come Mercurio, per garantire che la posta raggiunga sempre coloro a cui viene inviata. Informa Santagata d'aver letto "i tre epitafii in morte del Visconte [?]" e li loda con questa allusione: "La lira inglese risona a mio giudicio dilicata e soave assai; ma l'italiana l'accompagna di paragone". Continua poi a encomiarli riferendo scherzosamente un episodio: appena li aveva ricevuti, sopraggiunse "non men funesto del suggetto" un pedante eruditissimo, che li lodò citando un passo del 'De Vita Solitaria' di Francesco Petrarca: "Gramen Alpinum sapis, ab alto venis" [con cui Petrarca riconosce la bellezza della propria poesia composta sui monti, come fosse il capretto più grasso e più scelto dell'intero gregge]. Poi, temendo che Grillo non cogliesse l'allusione e li ritenesse "versi caprini" di montagna, aggiunse in italiano "mi piacciono molto". Grillo darà parte degli epitaffi all'amico Opizio [probabilmente il cugino Opicio Spinola], ma non a Leonardo Spinola (novello sposo) a cui sarebbe meglio presentare un epitalamio. Manda a Santagata due sonetti che trattano "di sangue e di morte". Gli farà avere inoltre una sua opera [forse i 'Pietosi affetti' nell'ed. Genova, eredi di di Girolamo Bartoli, 1595] in corso di stampa presso il Bartoli [Pietro o Traiano, figli ed eredi, appunto, di Girolamo], che partirà subito per Milano portandone numerose copie. I versi del poeta Carlo Noce (Noci) potrà trovarli dai librai, perché sono stati stampati a Genova dallo stesso Bartoli in una raccolta di "rime di diversi" curata da [Iacopo] Mancini [Poliziano] del 1591 [si tratta della 'Scelta di rime di diversi moderni autori. Non più stampate. Parte prima', Genova, Eredi di Girolamo Bartoli, 1591, in cui sono contenuti anche componimenti di Grillo; le ottave del Noce "Già del bel lume impoverito il giorno" sono alle pp. 53-57]. L'originale di tali versi è ancora in mano dell'inquisitore. Grillo non si stupisce che la 'Cinthia' del Noce ['Cinthia favola boscareccia', edita per la prima volta a Napoli, per Carlino e Pace, 1594, e più volte ristampata a Venezia sino al 1599] piaccia molto a Milano, perché è "parto di felice ingegno". Grillo informa infine che non ha ancora potuto incontrare il padre Giovan Battista Giustiniano (Giustiniani), confratello del destinatario, ma lo farà a breve, e gli riferirà la "ambasciata" di Santagata. [La lettera compare nell'edizione 1602 (Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Ciotti, 1602) e sue ristampe; non fu riproposta nelle edizioni successive né nell'edizione definitiva del 1616 (Angelo Grillo, 'Lettere', Venezia, Ciotti, 1616). Fu scritta certamente dopo il 1591, anno della morte di Girolamo Bartoli, e quasi certamente dopo il 1594, anno della princeps della 'Cinthia' del Noci].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=13646
Nomi
  • [Mittente] Grillo, Angelo
  • [Destinatario] Santagà (Santa Agata, Santagata), Marcellino

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021