Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Grillo, Angelo
Titolo
Lettera a Pietro Colelli
Data
Genova, [1593]
Descrizione
Angelo Grillo rassicura Pietro Colelli di non avere inteso il suo prolungato silenzio epistolare come una mancanza di affetto, o di cortesia. La loro amicizia, maturata per il tramite dell'abate di S. Severino [di Napoli, Vittorino Manso] e dei suoi fratelli [Paolo e Stefano Grillo], è solida e costante. Per quanto egli possa trovarsi affacendato, Colelli non deve certo temere di disturbarlo. Ne ricorda anzi, con gratitudine, il "rilevato abbellimento" fatto "co' suoi argomenti" alle proprie "rime" [cfr. con Angelo Grillo, 'Pietosi affetti', Genova, Eredi di C. Bartoli, 1595], che sono prossime a uscire dalle stampe. Intanto, gli invia due suoi sonetti di risposta [in Angelo Grillo, ‘Rime’, Venezia, Ciotti, 1599, c. 194r-v, i sonetti di risposta a Colelli sono tre: "Quell'ingegno divin, che mai non dorme"; "Questi, che sovra ogni mortal costume"; "Ben son di sì bell'alma alti costumi"], scusandosi per il ritardo con cui glieli sta mandando. Gli chiede di salutare per lui l'abate [Manso], don [Anselmo] Orefice e il signor [?] Cortese. [La lettera compare a stampa a partire da Angelo Grillo, Lettere, Venezia, Ciotti, 1602; Elio Durante e Anna Martellotti, ‘Don Angelo Grillo O.S.B. alias Livio Celiano poeta per musica del secolo decimosesto’, Firenze, Spes, 1989, pp. 161-162, propongono di datarla verso la fine del 1593]. [Argomento, soprascritto alla lettera da Pietro Petracci: "Risponde a lettera di complimento, dice tener memoria di lui, che tosto vedrà in luce la prima parte de' Pietosi Affetti co' suoi argomenti, e che manda la risposta a' suoi Sonetti."].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=13739
Nomi
  • [Mittente] Grillo, Angelo
  • [Destinatario] Colelli, Pietro

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021