Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 28 dicembre 1647
Descrizione
Si rallegra per avere finalmente ricevuto una missiva da Aprosio, scritta, mentre questi era in viaggio, in data 5 [dicembre 1647], ma “capitata solo hoggi”. Commentandone il contenuto, si compiace all’idea di “vedere presto colta e scorticata a gloria della vera virtù quella sotterranea talpa” di [Guglielmo Plati, che Passerini mostra sapere celarsi sotto lo pseudonimo annagrammatico di Glemogilo Talpi]. Auspica che Aprosio riesca a renderne manifesti i furti letterari “quanto prima colla solita luce delle stampe, acciò si possa far la restitutione del mal tolto publicamente almeno a Pasqua”. Promette di porgere gli auguri di buon anno nuovo “alli signori decano [Antonino Galeani], penitentiere [Maurizio Cortemiglia] e Calice [Giovanni Battista Calici]”, nonché di estendere loro “l’ottima occasione di cooperare alla dovuta festa dello spennacchiamento” del plagiario [il contributo di Cortemiglia, consistente in un essastico latino, nella relativa parafrasi italiana e in un sonetto, sarebbe poi stato messo in stampa ne 'La grillaia', Napoli, de Bonis, 1668, grillo VII, § 8, pp. 69-71, così come altre sue composizioni, ivi, alle pp. 141-142; gli sarebbe stato anche dedicato il grillo XII, ivi, pp. 140-151, mentre a Calici sarebbe stato offerto il grillo XV, ivi, pp. 188-196]. Egli stesso si professa entusiasta di prender parte all’impresa. Si dice testimone del fatto che Alessandro Scappi abbia scritto ad Aprosio “una bellissima risposta, degna di tal prelato”, poi inviatagli per il tramite di Bernardo Morando. Si meraviglia dunque che essa non sia giunta a destinazione, come anche una che Passerini gli scrisse in pari tempo. Promette di riverire, per conto di Aprosio, il vescovo Scappi e il senatore Carlo Luigi Scappi. Dà notizia che Lucrezia, moglie di Carlo Luigi, dopo molti anni di matrimonio ha “finalmente” partorito una bambina, Angelica, nata lo stesso giorno di Passerini, cioè il 17 dicembre [più spesso, anche nel carteggio con Aprosio, dichiara però di essere nato il 18]. Accenna dunque alla felicità degli Scappi, zio e nipote, “che temevano una perpetua sterilità e finimento della loro nobilissima casa”. Madrina di Angelica è stata la duchessa di Parma e Piacenza [Margherita de’ Medici]. Si dice in attesa dell’aprosiano 'Scudo di Rinaldo [overo lo specchio del disinganno', Venezia, Hertz, 1646], così come del ritratto inciso di Aprosio, di cui vorrebbe ricevere qualche copia. Chiede dove poter reperire, di Aprosio, anche la prima parte del 'Veratro' [Venezia, Leni, 1645]. Informa infine di aver chiesto di lui, che non dava notizie di sé da troppo tempo, “al padre vecchio” di S. Margherita [di Piacenza, forse Maurizio Corti]: questi gli ha riferito “d’haverne havuto buone nuove dal padre loro provinciale, o visitatore, di passaggio, e che [Aprosio] era a Celle per l’Avvento”.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1379
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021