Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, [28 gennaio 1648]
Descrizione
[La data è congetturale solo con riguardo al mese, rimasto nella penna dello scrivente, mentre giorno e anno sono espressi con chiarezza]. Passerini informa Aprosio che, grazie a Bernardo Morando, la matrice del suo ritratto silografico è stata inviata quel giorno stesso a Venezia, probabilmente insieme a quelle [di altri letterati piacentini ugualmente sollecitati da Aprosio a fare incidere e poi a inviargli la propria immagine]. Racconta altresì come sia “venuta da Bologna copia stampata la terza volta de’ 'Dubbi amorosi' del signor Loredano [probabilmente Giovanni Francesco Loredano, 'Dubbi amorosi trattati accademicamente ad istanza di dama nobile', Bologna, Corvo, 1647, sebbene le moderne bibliografie la indichino come seconda, e non terza, edizione dell’opera di Loredano]”. Vi ha letto di gusto una lettera di Aprosio “scritta da Piacenza al signor [Francesco Maria] Gigante a Roma sopra d’essi” [ivi, nelle annesse 'Lettere e compositioni di diversi sopra i medesimi dubbi', pp. 186-190]. Manda un altro suo distico per la 'Talpa': “De talpa impudente plagiaria. Quis pudor in caecis? Te tot rapuisse pudores, / Si saltem unoculus, nec mera talpa fores”. Avrebbe voluto mandarne due, ma d’improvviso s’è scordato il secondo. Segnala inoltre che [Giovanni Antonio Robillo], segretario del vescovo [Alessandro Scappi], “giovine di ingegno e di buone e belle lettere”, gli ha promesso di comporre anch’egli “qualche verso” contro [Guglielmo Plati]. Ha avuto notizia dal gesuita Ortensio Pallavicino, lettore di teologia a Milano, che “intorno alla Beata Vergine ha composto un libro molto compìto il Morales [Pedro Morales, 'In caput primum Matthaei. De Christo domino, sanctissima Virgine deipara Maria, veroque eius dulcissimo, et virginali sponso Iosepho', Lione, Cardon, 1614]”. Pur non sapendo bene di che libro si tratti, se ve ne fossero copie in Genova ne vorrebbe sapere il prezzo, che poi potrebbe pregare Aprosio di comprarglielo, subito rimborsandogli la spesa. Se inoltre Aprosio “giudicasse bene d’haverle, o di farle havere a monsignor [Giacomo Filippo] Tomasini”, manderebbe volentieri “alcune cose intorno alla nobiltà di casa Passerina, per essempio che habbia havuto un cardinale Silvio Passerino creato da Leone decimo, monsignor Fulvio Passerini vescovo d’Avellino e Frigento e simili”; e che “[Paolo] Scaligero nel De regnorum eversionibus [Pavao Skalic, Miscellaneorum de rerum causis et successibus, et de secretiore quadam methodo qua eversiones omnium regnorum universi orbis, et futurorum series erui possint, Colonia, Graminaeus, 1570] dice: ‘Quis nescit item coetera? Placentia … … Mantua pulsis repetenda Passerinus!’ al che adherisce il Torsellino nel suo Compendio delle istorie [Orazio Torsellini, Epitome historiarum]”. Saluta, anche a nome del padre [Stefano Passerini]. Poi, già chiusa la lettera, la riapre per aggiungervi un nuovo foglio. Essendogli infatti sovvenuto il distico prima dimenticato, manda anche questo: “De Talpa plagiario. Talpa licet toties, tam multa, palam auferat, et clam, / parcite: cuncta audet, quod mala nulla videt”, con la variante “Parcite: cuncta audet, quod nihil illa videt”. Col solito invito affinché sia Aprosio a scegliere la formula migliore. Avvisa che [Alessandro Scappi] “è stato invitato a Parma per queste feste [di nozze tra Francesco d’Este, duca di Modena, e Vittoria Farnese], e se sarà guarito dal catarro, che hora lo molesta, v’andarà”. Forse anch’egli lo seguirà. Saluta infine anche a nome del vescovo Scappi e di [Carlo Luigi Scappi].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1383
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021