Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 10 febbraio 1649
Descrizione
Indirizza questa lettera a Genova, pur temendo che Aprosio già sia partito, o sia in procinto di partire per predicare fuori città. Tra gli amici comuni che ha salutato per suo conto, Marco Antonio Parma gli dice di aver già scritto al Ventimiglia per puntualizzare la cosa, ma gli chiede comunque di precisare anch’egli al loro comune interlocutore che il suo cognome non è Palma, bensì appunto Parma, nonostante lo stemma di famiglia sia costituito proprio da due fronde di palma. Quanto alla 'Talpa plagiaria', Passerini giudica che i relativi “quinternetti” [che Aprosio di volta in volta manda], quanto più ci si avvicina alla fine dell’opera, tanto più “nella perfettione loro crescono”; resta dunque in attesa degli ultimi “con estrema curiosità et ansietà”. [Poiché l’autore l’ha avvisato] che, terminata la 'Talpa', si dedicherà alla 'Grillaia', gli ricorda come un tempo gli avesse espresso l’intenzione [poi non confermata al momento della stampa, nel 1668] di inserirvi il suo 'Calendario, o sia Efemeride sillabico' [già pubblicato a Piacenza nel 1646] e ipotizza la possibilità di offrire anche “altri grilli” al suo corrispondente, sottolinenando di preferire “l’esser dentro le opere [altrui] honoratamente e con occasione lodevolmente nominato o citato, che honorato con una dedicatione intiera d’un libro”. Si augura che possa presto accadere loro di incontrarsi nuovamente a Piacenza. Informa che [Alessandro Scappi] è stato a riconciliare una chiesa nel Parmigiano, sta bene e manda i suoi saluti. Comunica che gli atti dell’ultimo sinodo diocesano [di Piacenza] sono finiti di stampare: ne manderà quanto prima una copia. Quanto al 'Palatium [reginae] eloquentiae', si rimette al parere del suo corrispondente, non avendo peraltro fretta di disporne. Maggiore urgenza ha invece di procurarsi “que’ libretti sopra la Madonna” di quel gesuita [Maximilian Sandaeus] “che ha fatto Sol mysticus, o Marianus ['Maria sol mysticus', Colonia, Kinckius, 1636], Gemma mystica, o Mariana ['Maria gemma mystica', Mainz, Schonwetter, 1631] e simili titoli”, e che a memoria gli pare sia appunto il Sandeo. Se, come gli dicono, sono testi reperibili [a Genova], prega Aprosio di comprarglieli a qualunque prezzo e di inviarglieli “col Scioppio, 'De cultu et honore'”, se anche questo si può trovare. Subito farà rimborsare, o anche anticipare, se necessario, il denaro occorrente. Domizio Tedaldi “ha più ingegno et habilità, che sanità e volontà di faticare in comporre”: [difficilmente dunque invierà sue composizioni ad Aprosio], che pure tiene in gran stima. Il frate [reggente di S. Francesco di Piacenza], che ha la lettera di [Virgilio] Benamati anteposta al ['Teatro sacro' di Guglielmo] Plati, non gli ha più consegnato il libro, che pure gli aveva promesso, e asserisce di averlo prestato ad altri. Se e quando l’avrà, tempo permettendo vorrebbe esser lui “il terzo a dir qualche cosarella sopra di quella [lettera], perché chi loda il ladro, fa più peccato che il ladro, perché quello forse rubba per necessità, e questo pecca per mera volontà”.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1391
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021