Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 9 febbraio 1650
Descrizione
Non ha più saputo nulla, da Venezia, del suo ritratto; perciò ha pregato ieri [Bernardo] Morando di far là memoria della cosa ai Cavatorta. Ringrazia comunque Aprosio per il favore resogli “anche in questo particolare”. Il suo libro ['Schediasmata academica', Piacenza, Bazachi, 1650] è “al penultimo foglio, ma, per essersi e ammalati, e fuggiti i lavoranti allo stampatore”, bisogna che egli abbia “la patienza di Giobbe”. Promette la prima copia ad Aprosio. Gli piacerebbe sapere qualcosa di più su [Tommaso] Oderici (Oderico), “per meglio servirlo, e con più suo gusto”. L’opera di [Lorenzo] Longo ['Tabulae salutares sacramentorum', Piacenza, Ardizzoni, 1651] è stata rimessa alla sua censura sia dal vescovo di Piacenza [Alessandro Scappi], sia dal locale inquisitore [Consalvo Griti], di cui egli è consultore. Farà in modo che essa veda la luce, e commenta che “vuol dir assai capitar in mano amorevole”. Si dice obbligatissimo nei confronti sia di Aprosio, sia di Oderici, per la “memoria” che [nell’'Aristarco cattolico', rimasto inedito], questi fa e di [Alessandro Scappi], e di lui, grazie appunto alla “intercessione” aprosiana: di tale opera starà “avidissimamente per l’avvenire attendendo il compimento”. Aprosio ha poi indovinato perfettamente il suo “genio contrarissimo” a “padre Noceti [Giovanni Battista Noceto]”, che egli conosce “per una lingua attossicata, e per un cervello viperesco”, al punto da averlo in antipatia come nessun altro. Chiede di salutare per lui Oderici. Avvisa di aver dedicato ad Aprosio “il penultimo opuscolo della terza parte delli 'Schediasmi academici'”, non ancora finito di stampare, che è un 'Proteus Christianus, chryptographus et griphologus' [pp. 353-378]. Anticipa che nella relativa dedicatoria chiama Proteo lo stesso Aprosio, dato che egli è apparso al mondo delle lettere “già tante volte sotto diversi nomi di autori, che [Giovan Francesco] Loredano chiama suoi famigliari”. Il volume, prima di essere davvero terminato, deve essere ancora completato dall’indice e, “in principio”, da “alcuni testimonii sopra l’auttore cavati da varii auttori”. Qui farebbe posto anche a Oderici, se questi volesse scrivere di lui qualcosa di adatto, anche in italiano, dato che già sono previsti altri tributi in questa lingua, come uno di [Girolamo] Ghilini. La stampa delle opere di [Marco Antonio] Scipioni e di [Giovanni Pietro Crescenzi Romani] va a rilento. Tornando al 'Proteus Christianus', esso “sarà tanto mutabile, che si muterà in un modo 39 millioni, 916 mila, et 800 volte, in un altro 479 millioni, e 1600 volte”, che sono del resto tutte le mutazioni teoricamente possibili: “altro che il 'Proteo parthenio' del Puteano tolto dal padre Bahusio [Erycius Puteanus, 'Pietatis thaumata in Bernardi Bahusi proteum parthenium', Anversa, Officina Plantiniana, 1617, che a sua volta conduce al 'Proteus parthenius' di Bernardus Bauhusius (Bernard Bauhuis)], che si muta solo qualche migliaia di volte”!
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1397
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021