Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Cebà, Ansaldo
Titolo
Lettera a Sara (Sarra) Copia (Copio)
Data
Genova, 25 aprile 1620
Descrizione
Cebà, la cui vena poetica era già stata sollecitata dai versi di Sara (nella missiva con data 18 aprile 1620 è infatti riportato il sonetto, “Felice stella a l’infelice ardore”, ispirato dalla chiusa di un componimento di lei), si dice turbato dal talento della giovane veneziana al punto che deve implorarla, avvalendosi delle parole di un profeta ebraico, affinché ella lo preservi pietosamente da eccessive tempeste interiori. Mentre si accinge a rispondere ai primi versi del sonetto di Sara “L’imago è questa di colei ch’al core”, Cebà istituisce poi un confronto fra il legame esistente fra sé e la bella ebrea e il legame, attestato dalle fonti classiche, che coinvolse Alceo e Saffo, poeti vissuti a Lesbo nel VII secolo a.C.: secondo una tradizione al confine tra leggenda e veridicità storica, Alceo, innamoratosi di Saffo, le avrebbe rivolto profferte opportunamente (e fermamente) declinate dalla poetessa. Ma le preghiere che Cebà riversa nelle orecchie di Sara sono intrise da un altro tipo d’amore, e vorrebbero solo indurre la destinataria, già circonfusa della grazia delle Muse, a poter infine brillare della luce di Cristo. Durante la loro permanenza sulla terra, ad Ansaldo e a Sara sarà consentito contemplare le rispettive fattezze solo sulla tela; Cebà attende dunque ansiosamente che, a sigillo di una devozione purissima, si creino le condizioni perché essi infine riescano a incontrarsi, nell’eternità del Paradiso cristiano. Alla missiva segue il sonetto composto da Ansaldo, il cui primo verso recita “Un’imagin la tela, un’altra il core”.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=14151
Nomi
  • [Mittente] Cebà, Ansaldo
  • [Destinatario] Copia (Copio), Sara (Sarra)

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021