Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 31 maggio 1655
Descrizione
Poco si cura di coloro “che non amano che se stessi, né lodano” altro che i propri scritti; “di quella bestia poi mezo rospo, mezo vipera e tutto veleno [Giovanni Battista Noceto]” gli importa ancor meno “che d’un mezo raglio”, che per un attimo “empie di strepito le piazze, ma a nissun piace, e non arriva in cielo”. Si duole di non avere tempo per lavorare al 'De reconciliatione [ecclesiarum'], che gli è più caro “il giudizio d’un pari” di Aprosio, di quanti spropositi possa “mai vomitar il brutto ceffo di quella furia buffonesca”. Nulla è aver scorso l’elenco dei lavori di [Juan] Caramuel, al confronto del leggere i libri stessi; ne escono di continuo, sinora pubblicati nelle Fiandre e in Germania. In settimana Passerini ha havuto da librai suoi corrispondenti in Lione quattro volumi di Caramuel, che ancora non possedeva: la 'Teologia rationale' ['Theologia rationalis'], in due tomi, Francoforte, [Schonwetter], 1654, dove si vede un ritratto dell’autore “a meraviglia bello, e che mostra una testa la più ben fatta”, che mai a Passerini sia capitato di vedere; il 'Philippus prudens' stampato ad Anversa, [Officina Plantiniana, 1639], trattato storico-giuridico sulla successione nel regno di Portogallo, dove si hanno i “ritratti finissimi” dei monarchi portoghesi sino a Filippo IV di Spagna; una 'Philosophia', Lovanio, [de Witte, 1638], che tratta di logica e metafisica, mentre promette un seguito sulla fisica ['Philosophia naturalis', Lovanio, de Witte, 1639]. Caramuel non ha ora più di quarantasette anni. Addottorato in una università spagnola [Alcalá de Henares] a soli dodici anni, giovanissimo già era in essa “lettore publico”. Per quanto Passerini ne sappia, sinora non è stata stampata alcuna sua opera a Lione. Ha recentemente ricevuto una sua lettera, da Posonio [Bratislava] il 20 aprile [1655], in cui lo avvisava di essere in procinto di partire per Roma e di desiderare “almeno per un momento trovarsi di passaggio in Piacenza” per conoscerlo di persona: ancora, però, non lo si è visto. A Roma Caramuel troverà molti avversari, molto agguerriti e che fraintendono il suo pensiero, ma c’è da sperare che “tal sole vincerà tali nuvole e nebbie”. Anche lui, del resto, è stato avvertito “da amici” che il suo 'Monostico' ['Io. Caramuel sive mysticum monostichon', Piacenza, Ardizzoni, 1655] è “spiacciuto ad alcuni solo per la molta lode data a tal soggetto”, che dai critici è ritenuto fautore di una “dottrina piena d’errori”. Passerini ha tuttavia replicato che, negli otto volumi che ormai possiede delle opere di Caramuel, mai ha trovato altro “che verità chiare e probabilità prudenti” e che gli piacerebbe gli dicessero chiaramente quali siano gli errori teologici dello spagnolo. Peraltro, ha soggiunto d’haver detto nel suo 'Monostico' assai meno di quanto merita Caramuel, e che dunque più ne dirà a suo tempo, perché si ritiene “vero amico de’ veri letterati e costantissimo difensore della verità, sinché per tale la conosc[e]”. Se la Chiesa dichiarerà “il contrario de fide”, allora prontissimamente sconfesserà Caramuel per intrinsecamente improbabile; o, se la Chiesa imporrà che le opinioni intrinsecamente probabili di Caramuel non siano praticate, allora prontissimamente le confesserà per estrinsecamente improbabili, e perciò da non praticare; ma, sinché si faranno soltanto vuote parole, non vede perché egli soltanto debba stare a tacere. Spera di ricevere da Aprosio buone notizie “dell’amico mal trattato [Tommaso Oderici (Oderico)]” e di potergliene inviare di simili riguardo al futuro di S. Margherita [di Piacenza].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1428
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021