Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 26 luglio 1656
Descrizione
Giunge solo ora, dopo un mese esatto, una lettera di Aprosio del 26 [giugno 1656] inviata da Ventimiglia a Piacenza. Quando avrà fatto fare il proprio ritratto, lo invierà al suo interlocutore nei modi che questi gli ha indicato. Ma non ha ancora “pittore a proposito”. Si congratula con Aprosio e con il “padre priore suo” dei successi che hanno ottenuto “nella patria [e] nello studio”. Da [Juan] Caramuel ottime notizie: molti a Roma, in corte, “stimano tanto probabile, quanto è desiderabile da ogni letterato”, che sarà fatto cardinale. Passerini però non lo crede. Di Caramuel dovrebbe essere ormai finita di stampare l’edizione romana in foglio della 'Teologia fondamentale morale' ['Theologia moralis fundamentalis', Roma, Lazzari, 1656]. Sarà “un buon libro”, perché ad ogni dubbio sollevato rispetto a quanto appariva nella precedente edizione [Francoforte, Schonwetter, 1651-1653] opporrà risposta “chiara e soda”, con l’eccezione di alcuni rilievi per i quali replicherà che “quaerent Caramuelem in Caramuele”, perché hanno voluto fraintenderlo, ma egli in realtà già si era espresso conformemente alle loro critiche, e quindi potrà dire “intendami chi può, che m’intendo io”. E lui, Passerini, parendogli “d’haver qualche simpathia seco”, può certo sperare di essere tra quelli che lo comprendono meglio, mentre non vede l’ora di incontrarlo. Frattanto incontra e sempre più ammira le sue opere, attraverso le quali si convince “che egli ha imparato più che ogni altro auttore” che Passerini abbia mai frequentato. Finalmente ha ora potuto avere anche “il decreto indiscreto ['Censure des livres de Caramuel', Bruxelles, de Bossuyt, 1655]” dell’arcivescovo di Malines [Jacques Boonen] contro Caramuel, ristampato l’anno precedente [1655] a Milano in quarto ad istanza, crede, del barnabita [Giovanni Angelo] Bossi, da Caramuel “giustissimamente nella 'Teologia fondamentale morale' per così dir annichilato moralmente”, e che poi a Caramuel ha replicato con uno scritto ['Brevis et lenis responsio ad ea, quae reverendissimus abbas Ioannes Caramuel in quaestione theologica de peccatorum contranaturalium distinctione, versus finem suae Theologiae fundamentalis collocata, tradit adversus tit. 11 et 12 Variorum moralium', (Lione), s.e., (1653)] che Passerini pure ha visto ed è tale da far pensare alla “bravura di quel gran guerriere che, nell’atto di duellare, ricordatosi dell’humiltà di rampino e della mansuetudine volpina, cominciò a dire che era venuto al duello per mostrar il suo buon animo, e che gli bastava benissimo il cuore e le forze sue, ma che gli era più cara la carità fraterna, e più a cuore il ceder per amor di Dio che la vittoria”. Ma qui si ferma, che parlando di Caramuel potrebbe non finir mai.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1435
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021