Scheda 417 di 31.450
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Parma, 11 marzo 1660
Descrizione
Risponde a due di Aprosio, del 4 dicembre [1659] e del 3 gennaio [1660], sperando che nel frattempo anche Aprosio abbia ricevuto qualche sua. “Adesso la poesia ha poco spaccio perché dà poco guadagno”. Tuttavia, se Aprosio “mandarà qualche argomento da scrivere”, farà in modo che il Ventimiglia sia servito “da qualcuno che non fa male”. Anch’egli in passato compose “qualche canzone”, in particolare “una in lode della Viola vincitrice nella gara de’ fiori, de’ quali ognuno voleva esser il favorito nell’esser eletto per inghirlandare una dama [Francesca Nicelli] che si monacava” e in sacris avrebbe preso il nome di Viola Maria. Se Aprosio già non l’ha, gliela può mandare “con altre cosuccie” che risalgono a quei tempi, perché ormai egli non è più “per le muse né poco, né assai, né bene, né male”. [Paolo] Malaraggia ha trascritto per lui “in bel carattere” i fogli che Aprosio gli aveva chiesto, perché “non trovati alla stampa”. Tesse le lodi del suo assistente Malaraggia, il cui 'Prontuario' andrà in un libro di Passerini, un “trattato de materiis legalibus ex professo tractatis, che sarà molto utile per sapere che cosa sia trattar ex professo, obiter, methodice, remissive, incidenter, emergenter, convexive, problematice e simili”. Analogamente, vi discuterà “che auttorità, credito e stima meriti un auttore più che un altro, un’opera più che un’altra, un modo più che un altro”. Qui Malaraggia ricorderà anche la biblioteca aprosiana “con l’honorevolezza e lodi che saprà maggiori”. Ha scritto a Bologna per procurarsi il 'Philobiblion' [di Richard de Bury], che desidera ardentemente. Di [Juan] Caramuel non ha nuove notizie, ma le aspetta da Ippolito Marracci con l’'Heroides Marianae [seu de illustrium foeminarum principum in Mariam Deiparam Virginem pietate', Roma, Lazzari, 1659], che l’autore gli ha già inviato già due volte, ma sempre è andato perso. Pochi giorni fa è stato cooptato, “benché forastiero”, nel Collegio dei Giudici di Parma con tutti gli onori, anzi con tali onori che non sono stati resi ad alcuno negli ultimi cinquant’anni. A suo avviso, a Parma, per le persone più degne di stima non vi è “posto più nobile, né più d’auttorità di questo Collegio”. Dopodomani partirà per Piacenza, per rivedere la madre, che ha ormai 78 anni. Manda i saluti di Malaraggia.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1441
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021