Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
[s. l.], [1664]
Descrizione
[Plausibilmente compresa tra la seconda metà di giugno e la fine di luglio del 1664]. Né lui, né [Paolo] Malaraggia mancano nel rispondere ad Aprosio e nel servirlo coi fatti, quando sia possibile ed egli “comanda”. Non è quindi per loro colpa, se le loro lettere “non giongono, o troppo tardi”. Deve dunque ripetere di aver ricevuto da Aprosio, che già aveva ringraziato, il “dono de’ distichi sopra l’horologio a sole [Pietro Francesco Minozzi, 'Horologium solare dicatum recenti musarum soli', Napoli, de Bonis, (1662)]”, che certamente gli “piacquero assai, perché sono moralissimi e chiarissimi”, come pure ricevette “i quinternetti tutti [della 'Grillaia'] con gli intagli in legno”, dei quali si serviranno a suo tempo con le altre indicazione date da Aprosio [per la progettata stampa piacentina dell’opera]; “ma la cosa vuol andar in longo, perché non hanno ancora cominciato a stampare le 'Prose' (da cui [saranno] lev[ate], come appunto desiderava anche lo stampatore, quelle due parole ‘prima parte’)”. Né si può indurre il tipografo “a cominciare, se non cominciano a venire i dinari accordati per poter comprar la carta e pagar i compositori”; che, gli dice lo stampatore, con lui “così fan tutti, perché qui i stampatori sono poverhuomini”. Dunque Aprosio avvisi “il signor don Antonio [Muscettola] acciò gli invii, o faccia pagare”. Ha fatto subito recapitare a [Lorenzo] Longo la lettera di Aprosio a lui indirizzata, così come l’ha subito raccomandato a [Giulio] Platoni; ma Aprosio già “sa che, se la matteria del sodetto padre era longa altre volte, hora è longhissima e che perciò il voler far operare i matti con prudenza è un immattir con essi”. Aveva inviato le sue lettere precedenti a Ventimiglia, pensando che Aprosio là si trovasse; manderà invece questa a Genova, perché da Genova questi gli scritto “l’ultima sua de’ 18 cadente”. Saluta anche per conto della madre [Paola de Astis] e di Malaraggia, che “ora è libero affatto dalla sua quartana, e sta molto meglio”. Lorenzo Crasso gli ha scritto che “vorrebbe alcune compositioni italiane e latine”, che intende porre nel suo libro ['Elogi d’huomini letterati'] “conforme al suo solito, sotto all’elogio” di Passerini. Prega pertanto Aprosio di procurargliene “alcune da qualcuni de’ più bravi nel mestiere”, perché egli ormai non è più al corrente di “chi in ciò sia tale”.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1457
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021