Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 10 ottobre 1647
Descrizione
Ha aperto per errore un plico proveniente da Venezia e indirizzato ad Aprosio, credendo contenesse [materiale relativo a] un proprio ritratto silografico, quando invece riguardava quello del “signor Rodio [Johann Rhode]”. Se ne scusa e lo inoltra al suo interlocutore. Il disguido ha tratto origine dal fatto che tempo prima gli era stato assicurato dall’incisore veneziano [Giacomo] Piccini l’invio della propria effigie a stampa entro il termine di un paio di settimane, scadenza che nel frattempo è stata largamente superata, tanto da indurlo a stupirsi che quindici giorni “siano in Venetia più longhi che trenta di Piacenza”. Chiede ad Aprosio dove ora egli si trovi, non avendone avuto più notizia dopo la sua “repentina partenza [da Piacenza]”. Si descrive costantemente sollecitato dal vescovo locale Alessandro Scappi, che di Aprosio conserva “affettuosissima memoria”, a scrivergli e a presentargli i suoi saluti. Lo invita a tenere con lui frequente corrispondenza. Riverisce Tommaso [Oderici (Oderico)] e padre [Crisanto] Solari. [Segue, ma non vi sono indicazioni esplicite che lo colleghino alla lettera qui regestata, di cui comunque è all’incirca coevo, un curriculum in latino autografo di Passerini]. Nato a Codogno il 18 dicembre 1611 da Stefano Passerini e da Paola de Astis, già ben istruito nella grammatica e nell’umanità a quattordici anni fu mandato a Cremona a studiare retorica, poetica e oratoria con il gesuita Antonio Cremonesi. Fu poi per tre anni, da quando ne aveva quindici, allievo di filosofia nel collegio Braidense di Milano sotto la guida di Enrico Giorgi. Dedito alla teologia nei successivi quattro anni, in particolare sotto la direzione di Giovanni Agostino Confalonieri, studiò poi per alcuni anni giurisprudenza “tum publice, tum privatim”. Accolto diciassettenne nell’Accademia dei Novelli di Codogno, di cui era protettore il cardinale principe [Giangiacomo Teodoro] Trivulzio, in sua presenza tenne pubblicamente alcune “academicae praelectiones”. Nello stesso periodo recitò un panegirico nella chiesa francescana di S. Francesco, nel giorno dedicato al santo. L’anno seguente, morto il suo passato maestro Cremonesi, ne tenne a Codogno un’orazione funebre che “cum aliis italicis opusculis forte aliquando edetur”. A Milano fu dichiarato “philosophiae ac artium magister” e “theologiae et utriusque iuris doctor”: “perhonorifice lauream obtinuit in omnibus”. Il 22 agosto 1642 fu creato protonotario apostolico da Urbano VIII. A trent’anni, posto dal cardinale Trivulzio alla direzione del seminario di Codogno, allora di recente fondazione, resse l’incarico per un biennio, istituendovi a beneficio dei seminaristi una Accademia dei Rinascenti. Nel contempo, ma fuori dal seminario, fondò anche l’Accademia dei Geniali, adunandovi numerosi uomini d’ingegno e di dottrina. Raggiunto poi dalla mecenatesca protezione di Alessandro Scappi, vescovo di Piacenza, ottenne il beneficio parrocchiale della chiesa piacentina di S. Protaso. Collaborò poi con tale vescovo alla preparazione del sinodo diocesano [del 1646], dove fu nominato consultore, esaminatore e giudice sinodale. Cooptato nel Collegio dei Teologi di Piacenza, a più riprese ne ricoprì la principale carica, [quella di decano]. Da giovane diede alle stampe alcuni opusculi: 'Anagrammata numerica, et supputationes in creatione cardinalis Theodori Trivultii', Codogno, [Bazachi], 1629; 'Dialogus inter Susubam et Oitarem [ex quo in omnibus rebus rationem semper, veritatemque quaerendam esse, nec consuetudini, nisi optimae, rationibusque confirmatae, nobis esse acquiescendum, colligitur]', Milano, [Tipografia della Biblioteca Ambrosiana], 1630; 'De Cotoniensi pestilentia [anno 1630 exorta] heroicum carmen', Milano, [Ramellati e Ghisolfi], 1631; 'Fundamenta rectae pronunciationis latinae [Fundamenta et argumenta, quibus Iacobus Cigettus et Petrus Franciscus Passerinus Cotonienses suum constituunt aedificium, seu rationes, vel causae quibus Latinam vindicant pronunciationem barbaram reijcientes]', Codogno, [Bazachi], 1629; 'Prosodia italiana' in versi sdruccioli sotto lo pseudonimo di Titio Vapolao, Milano, [Ramellati], 1640; 'Aeconomiographis orationis componendae', Genova, [Calenzani], 1638. Più tardi diede in tipografia questi altri: 'Symposium academicum [intende 'Academiae Renascentium primitiae. Impresiae expositionem, principis electionem, plausumque academicorum complexae]', Piacenza, [Ardizzoni], 1642; 'Obsidionalis corona [o meglio Corona obsidionalis, ob eloquentiae arcem, et exercitum ab adversariorum obsidione liberatam]', Milano, [Ghisolfi?], 1643; 'Stella sole splendidior oratio', Milano, [Ghisolfi], 1643; 'Echo genialis [in nuptias d. Pauli Caroli Belloni et d. Margaritae Bellonae, ad clarissimam Genialium amicorum academiam]', Roma, [Cavalli], 1644; 'Terra caelo augustior [sive de Bethlemici praesepii praestantia] oratio', Piacenza, [Ardizzoni], 1645 [ma, sull’edizione, 1646]; 'Calendarium perpetuum 12 distichis contentum [anche indicato come Fasti perpetui, seu ephemeris syllabica ex duodecim distichis oppure come Kalendarium symbolicum, et syllabicum duodecim disticha complectens]', Piacenza, [Ardizzoni?], 1646; 'Pharetratus pharetra factus [sive de Sebastiani martyris sagittis] oratio', Piacenza, [Ardizzoni], 1647. Sta preparando un 'Philologicum sertum' “quod orationes et selectiora eiusdem opuscula partim edita, partim edenda complectetur” [che in stampa prenderà il titolo di 'Schediasmata academica', Piacenza, Bazachi, 1650], 'Marianus cultor, idest de cultu Beatae Virginis' [che evolverà nel progetto di una Encyclopaedia Mariana, comunque mai terminata ed edita] e un 'De mentali, vocali et scripta locutione' [pure incompiuto e inedito].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1477
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021