Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Minozzi, Pier Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Pisa, 15 giugno 1635
Descrizione
Minozzi si scusa del ritardo con cui si fa risentire e manda all'Aprosio il sonetto richiestogli per il sig. marchese [Anton Giulio] Brignole [Sale]. Il sonetto, invece, per il libro dell'Aprosio non l'ha ancora fatto perché non è convinto del titolo, ['Veratro'], che l'autore vuol dar al libro invece dell'iniziale 'Sferza poetica': anche al sig. Paganino [Gaudenzio] piace più quest'ultimo. I signori [Camillo] Lenzoni, [Francesco] Rovai e [Buonavita] Capezzali, che passando da Firenze il Minozzi solleciterà, 'serviranno' pure loro l'Aprosio. Alla sapienza di Pisa, dove si trova "per grazia di S.A." Minozzi si trova molto bene e vi ha come miglior amico il Gaudenzio: questi, di patria grisone, già calvinista e letterato ed erudito impareggiabile benché "veramente poco felice" nel comporre, ha stampato da poco un volume d'orazioni latine (una delle quali è intitolata 'De poesi Mariniana' contro lo Stigliani) e un volume di discorsi toscani dal titolo 'L'Accademia Disunita' [Pisa, Tanagli, 1635]. Di par suo, Minozzi ha recitato presso i Disuniti pisani un discorso sul Marino molto applaudito dagli astanti fra cui erano mons. arcivescovo [di Pisa Giuliano de' Medici] e suo fratello [Giovanni] marchese di Sant'Agnolo nonché mons. [Girolamo da] Sommaia. Non avendolo ricopiato, non può mandare tale discorso a Genova all'Aprosio. Riferisce poi di non aver mai ottenuto risposta dal sig. Pier Francesco Guano, di aspettare qualcosa dal marchese Brignole e di non aver cognizione di un volume di [Luigi?] Manzini accennatogli dall'Aprosio, del quale chiede perciò notizie.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=407
Nomi
  • [Mittente] Minozzi, Pier Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021