Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Guasco, Annibale
Titolo
Lettera a Girolamo Torti
Data
[Alessandria], [s. d.]
Descrizione
Guasco risponde a una precedente lettera in cui Girolamo Torti gli aveva chiesto quale differenza ci fosse tra le espressioni "dimandar perdono" e "chieder remissione di un'offesa". Nonostante per procurare la pace sia necessario valersi di tutte le parole che possano risultare utili allo scopo, ciò non significa che abbiano lo stesso valore, "dimandar perdono" e "chieder remissione di un'offesa" hanno significati diversi. Guasco spiega che chi "dimanda perdono" chiede tre cose: che il rancore cessi, che non si pretenda di avere qualche risarcimento per l'offesa subìta e che cessi ogni tentativo di vendetta; chi "chiede remissione di un'offesa" vuole semplicemente che si annulli il debito dell'offensore, non che la vendetta o la punizione cessino di esistere. Chiedere perdono è, quindi, un atto di maggiore umiltà e sottomissione, per questo i sudditi chiedono perdono al padrone; tuttavia quando noi chiediamo a Dio "dimitte nobis debita nostra" chiediamo la remissione ma, essendo superiore a noi, chiediamo allo stesso tempo anche il perdono, a seconda dei casi, infatti, si può attribuire alla richiesta di remissione questo significato ulteriore. Guasco sostiene che questa sia la maniera migliore per agevolare la pace perché colui che si crede superiore vedrà nella richiesta di remissione anche la richiesta di perdono e, quindi, di sottomissione, mentre colui che ha offeso non crederà di essersi a tal punto sottomesso. Guasco decide di non indugiare oltre in questo argomento per non annoiare il suo destinatario, e si congeda.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=5676
Nomi
  • [Mittente] Guasco, Annibale
  • [Destinatario] Torti, Girolamo

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021