Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Porcacchi, Tommaso
Titolo
Lettera a Lodovico Domenichi
Data
Castiglione, 12 maggio 1556
Descrizione
Si è trasferito a stare in villa, a Castiglione [ora Castiglion Fiorentino], dove pensa di trattenersi "parecchi giorni". Qui Mario Cotti e Giovanni Battista Titio "hanno gratiosissimi ridotti" e, con altre poche persone, in tutto "otto o dieci", si fa accademia, "nella quale fino a hora molte sottilissime propositioni et molti argutissimi questiti sopra diverse facoltà si son disputati et risoluti". L'atmosfera è un po' epicurea, nel senso che ci si concede anche "qualche honesto passatempo". Se Domenichi volesse raggiungerli, troverebbe "un ridotto non indegno delle [sue] virtù" e potrebbe fare personale conoscenza con alcuni di quei "gentilissimi spiriti" che vi prendono parte. Insiste dunque nell'invitarlo, prospettandogli il rango e l'autorità di "principe" di tale "virtuosa accademia". Peraltro, riceverebbe un trattamento più che gradevole, anche a tavola; lo alletta infatti prospettandogli "la bontà de' ravigioli et la soavità de' preciosi vini" che vi vengono serviti, non inferiori, i primi, a quelli "tanto lodati dall'eccellentissimo Matthioli [Pietro Andrea Mattioli]", e i secondi meritevoli dell'elogio tessuto dal "vinoso Homero" [Omero] e dal "padre Ennio", "che 'Numquam nisi potus ad arma / Prosiliit [sic!] dicenda' assai convenevolmente 'laudibus vini arguerentur'" [la citazione qui incastonata proviene da Orazio, ep. XIX ad Maecenatem, 6-8]. Né le "uccellagioni" e la selvaggina sono da meno. Inoltre, la villa è in luogo solitario", gode cioè di quella solitudine che, in "conformità co' pithagorici", è invisa agli improbi, ma ottima per i virtuosi. La villa è detta Cocceiana, ed evoca il nome dell'imperatore Cocceio Nerva, ancorché "il volgo" oggi la chiami Cozzana [Cozzano]. Ma la ragione più convincente, che possa chiamare Domenichi in questo luogo, è che tutti coloro che qui si riuniscono in accademia sono "partialissimi" dell'"immortale monsignor [Paolo] Giovio". Anche ieri sera sono state lette pubblicamente alcune delle lettere di Giovio, che Domenichi fece avere a Porcacchi, e se ne discusse a lungo, trattando anche delle qualità di storico del comasco. Certo, in altri ambienti c'è chi non ne ama lo stile; ma nessuno nel gruppo che si è formato a Castiglione vuole astenersi dal prendere una posizione netta in suo favore, senza aggregarsi [come scrive Sallustio] a coloro che "vitam silentio transeunt, veluti pecora, quae Natura ventri prona, et obedientia finxet". Del resto, commenta, "noi per altro habbiamo ricevuto quest'anima, che per dormire in ocio il sonno d'Epimenide, et a guisa de' Proci di Penelope, mentre gli altri combattono, starci soli a grattar la pancia et far numero".
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=7199
Nomi
  • [Mittente] Porcacchi, Tommaso
  • [Destinatario] Domenichi, Lodovico

Data indicizzazione: 11 giugno 2024