Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Tasso, Torquato
Titolo
Lettera a Curzio Ardizio
Data
Roma, 10 agosto 1589
Descrizione
Torquato Tasso suggerisce a Curzio Ardizio di non dispiacersi per il loro mancato incontro: sostiene che se fosse passato da lui gli sarebbe stato “di molto aggravio”, utilizzando un’espressione che il “Salviato” [Lionardo Salviati] censurerebbe. Comunica di non voler rispondere al sonetto che l’Ardizio ha spedito, perché privo del tempo necessario; tuttavia, qualora replicasse, farebbe stampare la composizione. Si lamenta del duca di Mantova [Vincenzo Gonzaga]: gli dispiace biasimarlo [la stampa legge “mi spiace che siasi malato”, ma si preferisce il “biasimare”, del codice Falconieri, che è in perfetta opposizione con il “lodarlo”, accolto anche dalla stampa], ma egli non gli ha concesso nessuna delle “grazie” richieste, tra cui la “licenza” di andar via [da Mantova] o quella di tornare nella prigione [di Sant’Anna]. E aggiunge che se “i principi d’Italia” non sono disposti a favorirlo, devono almeno lasciare che il papa [Sisto V] o il re di Spagna [Filippo II d’Asburgo] decidano della sua sorte. Ricordando all’Ardizio l’operetta “de l’onore” a lui dedicata [n. 196 dell’edizione Guasti, "La lettera di Vostra Signoria in risposta de l'ultima mia"], lo prega di aiutarlo nella richiesta di cento scudi da inoltrare al duca d’Urbino [Francesco Maria II Della Rovere] e al cardinale de’ Medici [Ferdinando]; e precisa che non scriverà “verso in laude di alcun principe” senza ricevere tale donazione in cambio, dato che nessuno di loro gli ha voluto “donar la vita”, e più volte ha dovuto cercare riparo da solo nello stato del papa. [La lettera nel codice Falconieri termina qui, mentre la stampa Guasti contiene otto righe in più, che corrispondono a quelle finali di un’altra lettera indirizzata all’Ardizio, del 10 agosto 1589, "Le cortesi ed officiose lettere di Vostra Signoria m'hanno trovato", edita dal Solerti (Lettere inedite e disperse di T. Tasso, in Vita di Torquato Tasso, Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. II, num. 88)]. In quest’ultima parte Tasso spiega che vorrebbe l’aiuto dei due [che però nella lettera di agosto non sono i due principi Medici e Della Rovere, ma il signor Guidubaldo (Bourbon Del Monte) e il "Signor Abate", (probabilmente Francesco Maria Bourbon Del Monte)] anche per ritirarsi in uno di “questi monasteri” [elencati nella parte iniziale della missiva di agosto], essendo in cerca della “libertà” e della guarigione.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=8218
Nomi
  • [Mittente] Tasso, Torquato
  • [Destinatario] Ardizio, Curzio

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021