Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Tasso, Torquato
Titolo
Lettera a Francesco Polverino
Data
Roma, 24 novembre 1590
Descrizione
Torquato Tasso ringrazia Francesco Polverino della sua desiderata ma anche dovuta lettera di risposta, affermando che la sua cortesia non conosce impedimento e anzi aiuta a superarli. Tasso afferma che ormai da un anno la sua libertà dipende dalla liberalità di "cotesti signori" [napoletani], soprattutto dal conte di Paleno [Matteo Di Capua] che aveva promesso a Tasso "trenta ducati per lo bisogno del viaggio [trasferimento a Napoli]", e da altrettanti denari promessigli da Orazio Feltro e da Vincenzo Caracciolo, che sarebbero dovuti arrivare con "questo o l'altro procaccio". Ma non essendo giunto nulla, come ha constatato ora che si è "levato di letto", afferma di avere solo "uno scudo di Ginevra" e "sette giuli", bastanti solamente per questa settimana, e spera di potersi mettere al servizio di qualche altro signore nella settimana successiva. Affermando di non riuscire a celare le proprie necessità, Tasso chiede a Polverino l'invio dei trenta scudi necessari a mantenere un servitore, con cui vorrebbe partire [per Napoli], sebbene non abbia ancora ricevuto l'aiuto promessogli da Orazio Feltro. Tasso chiede a Polverino di informarlo sul recapito a Vincenzo [Caracciolo] delle lettere con i sonetti richiesti [per cui la lettera n. 1287 dell'edizione di Guasti, "La tarda consolazione de le lettere di Vostra Signoria non può essere ripresa", dell' 11 novembre 1590], dubitando che molte proprie lettere abbiano preso una "mala strada". Raccomandandosi caldamente a Polverino perchè lo aiuti con il trasferimento a Napoli mettendolo, sebbene malato, a servizio di qualche signore, Tasso afferma di non poter soddisfare le richieste di componimenti del conte di Paleno [Matteo di Capua], perché poco disposto a poetare. Nonostante ciò gli invia un sonetto ['Rime', n. 1500, 'Bello è l'auro, signore, onde risplende'] che ha per argomento "il Bello"; afferma poi di scrivere una breve lettera [per cui la lettera n. 1289 dell'edizione di Guasti, "S'è cosa d'animo grato il volersi grandemente obligare", del 25 novembre 1590] al duca di Termoli [Ferdinando Di Capua], per ottenere un alloggio nel palazzo dell'arcivescovo [di Napoli, Annibale Di Capua], chiedendo a Polverino di portargli la lettera con un sonetto. Chiude raccomandandosi vivamente a Polverino. [Mazzucchelli (Lettere ed altre prose di Torquato Tasso raccolte da Pietro Mazzucchelli, Milano, Giuseppe Pogliani, 1822) congettura una datazione al 1590. È una delle 46 lettere che Capurro (Lettere di Torquato Tasso, vol. V, Pisa, Niccolò Capurro, 1825-27) dice di aver tratto dagli originali forniti dal principe Torella. Nel Codice Falconieri è sottoscritta 1589].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=9043
Nomi
  • [Mittente] Tasso, Torquato
  • [Destinatario] Polverino, Francesco

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021