Luca Pastori
Università di Genova; Università Cattolica di Milano
luca.pastori@edu.unige.it; luca.pastori@unicatt.it
- Titolo della ricerca
- I «Quattro libri de dubbi» di Ortensio Lando e gli «Spiriti folletti» di Anton Francesco Doni
- Inizio attività di ricerca
- 2022
- Fine prevista attività di ricerca
- 2024
- Abstract
Ortensio Lando, «Quattro libri de dubbi». Pubblicati per la prima volta a Venezia nel 1552, presso la stamperia di Gabriel Giolito, i «Dubbi» sono costituiti da una serie di quesiti che l’autore immagina essere pronunciati da alcuni suoi contemporanei, ai quali viene data di volta in volta risposta. Come indicato dal titolo, il volume è composto da quattro libri, che trattano rispettivamente questioni di ambito amoroso, naturale, morale (e politico) e religioso. L’obiettivo principale del progetto è l’allestimento dell’edizione critica del testo, corredata da un solido impianto di note, mirato a dissolvere perplessità relative a terminologie specifiche o inusuali, proporre confronti tra la cultura landiana e quella dei letterati che lo hanno preceduto, accompagnare il lettore nella comprensione delle idee politiche dell'autore, approfondire i motivi ermetici e di magia naturale; attraverso il quale, infine, evidenziare la conoscenza di storia biblica del poligrafo milanese, oltre che il legame tra la sua fede, le teologie riformate del suo tempo e i dettami della Chiesa di Roma. L’edizione sarà altresì proposta in versione digitale, la cui principale novità rispetto alla versione cartacea sarà costituita dalla presenza della «Enciclopedia landiana», una sezione grazie alla quale – a partire dagli argomenti topici trattati nei «Dubbi», alfabeticamente ordinati – proporre approfondimenti sui temi caldi della cultura rinascimentale.
Anton Francesco Doni, «Gli spiriti folletti». Pubblicati nel 1546 presso la stamperia fiorentina diretta dallo stesso Anton Francesco Doni, «Gli spiriti folletti» constano di diverse parti: una lettera dedicatoria indirizzata al poeta veneziano Luigi Bianco, in cui Doni sbeffeggia il letterato per la sua «pelatina», derivata dalla sifilide; un breve dialogo tra i due demoni Dathan e Abiron, che discorrono l’uno con l’altro delle proprie malefatte; un monologo di Dathan rivolto al Principe delle tenebre, nel quale a Satana viene chiesto di traslare la propria sede in terra, al fine di amministrare la giustizia umana; una conclusiva «Diceria del Pelatoio», con la quale Doni nuovamente si prende gioco del Bianco. L’edizione sarà corredata da un ampio commento e dalla riproduzione fotografica della stampa originale, oltre che dalla versione doniana della «Favola di Belfagor», contenuta nella «Libraria» del poligrafo fiorentino (aggiunta al fine di proporre in un unico volumetto le narrazioni brevi a tema «infernale» scritte dal Doni).
- Tipo di lavoro
- edizione critica; edizione commentata
- Bibliografia personale inerente la ricerca
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- «Dare premio alle virtuose fatiche». Castiglione, Raffaello e l’io epistolare della «Lettera a Leone X», in «Testo. Studi di Teoria e Storia della Letteratura e della Critica», LXXXIII, 2022, pp. 51-76.
- Martin Lutero e il «vero Antichristo moderno». Profezie antiluterane nelle opere di Anton Francesco Doni, in «Rivista di Storia e Letteratura religiosa», LVIII/1, 2022, pp. 33-58.
- «O Belzebù domicilio di tranquillità!». Indagine sugli «Spiriti folletti» di Anton Francesco Doni, in «Aevum», XCVI/3, 2022, pp. 533-554.