Il progetto propone l’analisi dell’Emblematum liber di Andrea Alciato a partire dal volgarizzamento di Giovanni Marquale, le Diverse Imprese, pubblicate a Lione da Guillaume Rouillé e Macé Bonhomme nel 1549, poi riviste e ampliate nel 1551, e corredate delle incisioni di Pierre Eskrich. L’opera, per la sua peculiare caratteristica di compresenza e fusione del testo scritto con l’immagine, godette di grandissima fortuna nella letteratura e nelle arti del Cinquecento e del Seicento. La raccolta in italiano testimonia i numerosi livelli di lettura ivi racchiusi.
La ricerca si concentra sul complesso rapporto che si instaura tra testo letterario e immagine, quindi sulla comunicazione ecfrastica, elemento tipico dell’emblema. Si indaga il rapporto delle Diverse Imprese con la stampa veneziana e lionese del XVI e XVII secolo, nonché i suoi legami con la letteratura e le arti figurative dell’epoca, così da comprenderne le modalità di lettura e di fruitura. Si pone attenzione alle problematiche intrinseche all’opera in volgare, tra cui le scelte antologiche e di traduzione, la predilezione di determinate forme metriche, la ricostruzione dei rapporti tra il testo e l’immagine/signum symbolicum.
L’analisi dell’antologia permette la comprensione delle influenze esercitate dall’Emblematum liber, attraverso la sua traduzione, sul contesto letterario, artistico, politico, religioso ed editoriale della Serenissima in primo luogo, ma non soltanto, agli inizi del Concilio di Trento e della Controriforma. L’interesse per la biografia di Giovanni Marquale è necessario per chiarire le motivazioni della sua scelta come traduttore di Alciato, permettendo la comprensione degli effetti del Libro degli emblemi sul contesto politico ed eterodosso dell’epoca.

1. A. De Rosa, Traduire l'Emblematum liber d'André Alciat sous le signe de Bembo: l'exemple des Diverse Imprese de Giovanni Marquale, dans Seizième Siècle, 22, 2023, in corso di stampa.