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Cebà, Ansaldo
Lettera a Federico Borromeo, Genova, 9 giugno 1621
Lettera | Ringrazia il cardinale per avergli confermato (con una lettera del 12 maggio) di aver ricevuto la copia del suo commento ai 'Caratteri' di Teofrasto [che Cebà gli aveva inviato nel gennaio precedente: cfr. la sua lettera del 16/1/1621], e gli promette l'i...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Breve biglietto di accompagnamento all'invio dei suoi "versi" [si tratta probabilmente dell'edizione 1611 delle 'Rime' di Cebà, Roma, Bartolomeo Zannetti] in dono al destinatario, che si trova in Spagna.
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Cebà, Ansaldo
Lettera | [Autografa] Ansaldo Cebà ringrazia Francesco Madaleni Capodiferro (Francesco Maddaleno Capiferro) [segretario della Congregazione dell'Indice dal 1615] di averlo informato circa la sentenza "ch'ha dato la Sacra Congreg(atio)ne contra il mio Poema [A. Cebà...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Scrive al frate predicatore Francesco Maria Campani ringraziandolo per la stima dimostrata per i suoi libri, e per il fatto che intende usarli nelle sue prediche. Gli porta i saluti dei signori Doria [forse Marcantonio] e Pallavicino, e gli invia un sonet...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Gaspare Grimaldi, Padova, [s. d.]
Lettera | Contrappone la professione mercantile del destinatario, che lo ha portato in Spagna e che gli assicura lauti guadagni, ai suoi studi umanistici, che non gli procurano ricchezze né apprezzamento da parte dei concittadini. Ammonisce il Grimaldi a usare sagg...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giacob Sullam, Genova, 7 novembre 1620
Lettera | Nel rivolgersi al marito di Sara, che gli aveva offerto per lettera la propria amicizia, Cebà afferma di riconoscere in lui la medesima squisitezza di modi tipica della sua sposa. Anche se conscio della delicatezza dell'argomento, forse spiacevole per il ...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giacomo Re, Padova, [s. d.]
Lettera | Rievoca gli anni giovanili, in cui era stato legato al Re da una grande amicizia e da una frequentazione quasi quotidiana, all'insegna della libertà e della scioperatezza. Adesso che la loro amicizia prosegue a distanza (Re si trova ad Anversa dove eserci...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giacomo Rosa, Genova, [s. d.]
Lettera | Scusandosi poiché risponde in ritardo a un'epistola, inviata il 15 novembre ma pervenutagli solo il 2 gennaio 1621, Cebà ringrazia Giacomo Rosa, noto organista, per la benevolenza che per il tramite di Sara gli ha mostrato: ammiratore della giovane donna,...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giacomo Rosa, Genova, [s. d.]
Lettera | Afflitto per la malattia di Sara, di cui ha avuto conferma, Cebà riscontra nella pena che avverte un'ulteriore prova dell'attaccamento da cui è avvinto a lei; ciò nonostante, poiché non ha la forza di recarsi a Venezia, prega Giacomo Rosa di far visita in...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Testimonia l'affetto filiale che prova nei confronti del destinatario. La lettera è scritta in latino [Il destinatario è indicato come "Francisco Gentili Constantini": dovrebbe pertanto trattarsi di Gian Francesco, figlio di Costantino Gentile].
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Parla al corrispondente di un certo "Valentinum" [forse un suo collaboratore], della cui fedeltà dubita [cfr. anche la lettera al Gentile con incipit "Gaudeo Valentinum mihi"]. La lettera è scritta in latino. [Il destinatario è indicato come "Francisco Ge...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Torna a parlare del "Valentinum" [menzionato nella lettera al Gentile con incipit "De Plumbi officio gaudeo rem in tuto"], confessando di essere stato troppo sospettoso nel dubitare della sua fedeltà. Si rincresce per le notizie circa la cattiva salute de...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Replica a un "amico di Roma" del Gentile che ha criticato lo stile della 'Reina Ester', ritenuto troppo artificioso e poco chiaro. Nella sua difesa Cebà cita Euripide, Demostene, Aristotele, Demetrio Falereo, Dionigi di Alicarnasso, Cicerone, Orazio. [Rig...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a [Giannettino] [Doria], [Genova], [s. d.]
Lettera | Risponde a un suo detrattore (indicato nel testo come "incerto"), difendendo l'uso dei solecismi in poesia, già criticati da Aristotele nel terzo libro della 'Retorica', ma giustificabile alla luce della licenza poetica. La breve trattazione utilizza esem...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Mette in guardia Pinelli da un personaggio che sta cercando di entrare nelle sue grazie: si tratta di un matematico degno dei 'Caratteri' di Teofrasto, che vuol guadagnarsi la fama di avere contatti con uomini di lettere. Anche se è molesto e vanaglorioso...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | È lusingato per il fatto che la sua 'Reina Ester' [Genova, Giuseppe Pavoni, 1615] sia stata segnalata allo Strozzi, permettendogli così di farsi conoscere da un uomo tanto illustre. Gli spedirà una copia del suo dialogo sul "poema heroico" ['Il Gonzaga'] ...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Ringrazia per i complimenti fatti alle sue opere [la 'Reina Ester' e forse anche 'Il Gonzaga'. Come la lettera allo Strozzi con incipit "Nuova non mi potea essere", anche questa deve risalire al 1615-1621].
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Invia al fratello [membro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta] due poesie in francese, una canzonetta ("Le bon pierre de Ronsard") dedicata a Pierre de Ronsard, e un'ode ("Ie ferois tresvolontiers") per Federico Spinola [condottiero morto combattendo per g...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Invia al fratello un epigramma in latino ("Antipites vario pugnant certamine Patres") composto in occasione della condanna a morte di un "giureconsulto" [Giovanni Girolamo Rossi, ex cancelliere della Repubblica, decapitato, dopo lunghe discussioni, per av...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Consiglia al fratello come assolvere al suo ruolo di [camerlengo] del Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta [Alof de Wignacourt]. Tra le altre cose, gli ricorda di tenere a bada sia l'ira (come insegnano gli stoici e Aristotele), sia l'avidità d...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Rinuncia a una pensione che il fratello Lanfranco [membro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta] gli aveva riconosciuto, pur ringraziandolo per la sua generosità.
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Afferma che i principi sono più servi dei privati cittadini, in quanto non riescono a liberarsi dalla tirannide dell'interesse e della ragion di stato. Consiglia perciò al fratello [che era camerlengo del Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, A...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Le occupazioni della corte fanno desiderare al fratello la tranquillità degli ozi: Cebà lo rassicura, ricordandogli che, se saprà evitare le fatiche dettate dalla pura ambizione, potrà godere "la dolcezza dell'ozio" anche "nell'abbondanza dei negozi".
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Si rivolge allo Spinola in quanto princeps dell'Accademia [degli Addormentati], offrendogli alcuni consigli su come esercitare la sua carica. La lettera è scritta in latino, [e si può congetturalemente collocare nei primissimi anni Novanta del Cinquecento...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Parla di un giuramento da pronunciare al cospetto dei Collegi [della Repubblica di Genova]; chiede al corrispondente di formularlo in modo che gli sia possibile preservare la sua lealtà verso le istituzioni, restando al tempo stesso sollevato da doveri tr...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Propone due passi tratti dai 'Salmi' biblici (117, 16, "Dextera Domini exaltavit", e 83, 3, "anima mea in atria Domini") come motto per un non meglio precisato "signor Arrigo" [cfr. anche la lettera a Giovanni Battista Doria con incipit "Il motto, che voi...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Ritiene un passo biblico ('Salmi', 83, 3, "anima mea in atria Domini") da lui precedentemente indicato [cfr. anche la lettera a Giovanni Battista Doria con incipit "Chi è più favorito da Dio"] come più idoneo ad essere adottato come motto rispetto alla pr...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | È felice che lo Spinola si trovi bene nella sua nuova dimora, cosa che lo aiuterà a svolgere al meglio il suo nuovo "officio". Nell'intestazione il destinatario è indicato col nome di "Gian Battista", e si precisa che è figlio di "Giorgio".
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Ringrazia l'amico per aver esaminato un episodio contestato di una sua opera [con ogni probabilità la 'Reina Ester'], sul quale ha chiesto consiglio anche a Marcantonio Doria. Mentre riferisce di aver risposto ai versi inviatigli da Sara Copia Sullam con ...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | È indeciso se seguire il consiglio [il cui autore non è precisato] di inserire una scena di dialogo tra Triulzo e Silandra nella sua tragedia ['La principessa Silandra', Genova, Giuseppe Pavoni, 1621]; teme però che neppure se fosse un poeta pari a Sofocl...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Chiarisce il senso di un suo scherzoso rilievo a una metafora usata dallo Spinola in una delle sue precedenti lettere [Il rilievo è nella lettera allo Spinola con incipit "Signor Giovanni Battista Spinola. Voi mi chiedete ancora", dove si parla di una non...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Invia allo Spinola una sua opera non ancora pubblicata per avere un parere [come si deduce dal seguito della corrispondenza con lo Spinola, dovrebbe trattarsi degli 'Esercizii academici'; la lettera sarà quindi anteriore alla pubblicazione dell'opera (Gen...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Difende una sua opera [gli 'Esercizii academici'] dalle perplessità che gli sembra abbia suscitato nel corrispondente, cui l'ha inviata per averne un giudizio prima della pubblicazione. Anche se si tratta di un'opera giovanile, è ancora fiero di molte sue...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Si scusa per aver frainteso una precedente lettera dello Spinola, in cui gli era sembrato di cogliere delle perplessità circa i suoi ['Esercizii academici']; ricorda inoltre i giovanili scambi di sonetti con il destinatario. [Il termine ante quem è il 162...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Ringrazia il destinatario per averlo difeso da alcune critiche, in particolare relative all'utilizzo della voce "herbescunt" in una sua opera [tale voce è discussa a p. 100 del 'Gonzaga' (Genova, Giuseppe Pavoni, 1621)]. Capisce che dovrà ritoccare alcune...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Fa trasparire di essere indispettito verso alcune critiche alle sue opere a rischio di censura [il commento ai 'Caratteri' di Teofrasto e il 'Gonzaga'], da cui spera di non dover espungere due passi relativi a Seneca e Aristofane. [La lettera risale al bi...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Per compiacere le autorità genovesi, ha provveduto ad alcuni aggiustamenti nelle sue opere in procinto di essere stampate [l'edizione dei 'Caratteri' di Teofrasto e il 'Gonzaga': rispettivamente Genova, Giuseppe Pavoni, 1620 e Genova, Giuseppe Pavoni, 162...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Allude al suo carteggio con Sara Copia Sullam, constatando amaramente che finora tutti gli sforzi per convincerla a convertirsi sono stati vani. Comunica che il consultore ecclesiastico ha approvato un suo libro [probabilmente la traduzione commentata dei...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Prosegue il suo carteggio con Sara Copia Sullam, per la quale nutre un affetto sempre più profondo. Allude a un avversario della sua 'Reina Ester'. Riguardo alle sue opere a rischio di censura [in particolare il commento ai 'Caratteri' di Teofrasto e il '...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giovanni Battista Spinola, Carignano (Genova), [s. d.]
Lettera | Ringrazia lo Spinola per avergli inviato del vino.
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Ha saputo dal nipote Nicolò che c'è la possibilità che, a Parigi, gli sia finalmente concesso di difendere le sue ragioni contro un suo "avversario" [lo stesso 'incerto' cui Cebà aveva inviato una lettera, da cui si intuisce che costui, forse un ecclesias...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Risponde alle accuse di inverosimiglianza mosse da un amico dello Spinola a due passi della 'Reina Ester', ovvero le ottave 89 e 105-107 del canto XVI. Nella sua difesa, cita la 'Poetica' di Aristotele e l''Eneide' di Virgilio. [Riguardo alla datazione, s...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Chiede di correggere alcuni errori in una copia del 'Cittadino di Repubblica' donata al "Collegio di Brera" dal Padre Negroni, e di intercedere presso Monsignor Antonio Olgiati affinchè questi faccia lo stesso sulla copia posseduta dal cardinal Federico B...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giovanni Stefano Menochio, Carignano (Genova), [1614]
Lettera | Risponde a un'epistola in versi greci scrittagli dal Menochio [gesuita di origine pavese, autore, tra l'altro, di vari commenti biblici], ringraziandolo per i complimenti alla sua 'Reina Ester', e per gli argomenti che ha preparato per il suo poema; allud...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Chiede di informarsi se la copia manoscritta della sua traduzione con commento ai 'Caratteri' di Teofrasto ritrovata dal cardinal Federico Borromeo [all'interno della Biblioteca Ambrosiana] è l'originale che aveva inviato anni prima a Gian Vincenzo Pinell...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Giulio Guastavini, Genova, [1621]
Lettera | È felice che Guastavini abbia apprezzato il 'Principio dell'istoria romana', e ricorda la loro amicizia di vecchia data. Si augura che il suo libro persuada la nobiltà genovese a eguagliare la grandezza di quella romana. [La lettera risale probabilmente a...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Afferma di aver letto un'epitome al 'De beneficiis' di Seneca composta dal Lomellini; loda l'opera, ma aggiunge che dal suo ingegno era lecito attendersi qualcosa di più. La lettera è scritta in latino.
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Racconta che Gian Vincenzo Pinelli, "a chi vedeva in casa sua qualche ritratto d'huomo ordinario solea dire per suo discarico, che gli era stato donato"; scherzando, autorizza i due destinatari a fare altrettanto con il suo ritratto, nonostante siano stat...
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Cebà, Ansaldo
Lettera a Leonardo Spinola, Padova, [s. d.]
Lettera | Svolge alcune considerazioni su similitudine e metafora, in risposta a quelle dello Spinola [giureconsulto e letterato genovese]. Cita vari brani [del terzo libro della "Retorica"] di Aristotele [tratti forse dalla versione latina di Carlo Sigonio] e affe...
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Cebà, Ansaldo
Lettera | Trasmette allo Spinola [giureconsulto e letterato genovese] i saluti di un tal Stefano [forse Stefano Di Negro] che gli ha scritto da Napoli. Gli consiglia di chiedere una consulenza su Tito Livio allo scrittore Bernardo Ferrari; lo invita inoltre a scriv...
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