Scheda 11 di 54

Paolina Catapano
Università per Stranieri di Perugia
paolina.catapano@unistrapg.it

Titolo della ricerca
I commenti cinquecenteschi ai "Triumphi" di Petrarca
Inizio attività di ricerca
ottobre 2021
Fine prevista attività di ricerca
settembre 2024
Abstract

Oggetto della ricerca è la ricezione dei Triumphi petrarcheschi nel Cinquecento, indagata secondo una prospettiva prevalentemente teorica, a partire dallo studio dei commenti all’opera composti da Alessandro Vellutello (1525), Fausto da Longiano (1532), Silvano da Venafro (1533), Giovanni Andrea Gesualdo (1533), Bernardino Daniello (1541 e 1549) e Lodovico Castelvetro (1582).
Stando alle dichiarazioni espresse nelle prefazioni alle esposizioni, il commento ai Triumphi nel Cinquecento sarebbe avvertito come subordinato alla lettura del Canzoniere, in quanto «conclusione, editorialmente necessaria, di un lavoro autonomo e diverso» (Belloni 1992). Se, da una parte, i commentatori attribuiscono l’iniziativa dell’esposizione al poema ad attori secondari, rimarcando l’interesse prevalente per i “Sonetti e Canzoni”, dall’altro la richiesta del commento da parte di sodali e dedicatari suggerisce proprio l’opportunità di interrogarsi sulla fortuna dei Triumphi presso le «comunità culturali» riunite intorno alla lettura e alla discussione di Petrarca (Huss-Stroppa 2022). Più nel dettaglio, quindi, si intende valorizzare lo specifico della ricezione cinquecentesca del poema, finora poco indagata, sia nei termini del rinnovamento della tradizione esegetica precedente, sia rispetto all’ambito più sondato dei contemporanei commenti al Canzoniere.
Nella prima fase della ricerca si esamina come questione preliminare l’allestimento di apparati di variae lectiones nelle esposizioni, con l’obiettivo di evidenziare l’inestricabilità del nesso tra constitutio textus ed esercizio esegetico presso i commentatori-editori cinquecenteschi, anche come reazione allo stato di incompiutezza dei Trionfi.
L’elaborazione del repertorio delle fonti storiografiche ed erudite costituisce poi l’oggetto della seconda fase dello studio, finalizzato innanzitutto a valutare il rinnovamento impresso sull’ipertrofica tradizione quattrocentesca, evidente già dal mutamento delle misure della glossa e favorito inoltre dal ricorso alle nuove e recenti edizioni a stampa delle opere classiche.
Un altro aspetto peculiare delle esposizioni cinquecentesche, al quale corrisponde un ulteriore ambito della ricerca, consiste nell’accostamento, fino ad allora inedito, di Canzoniere e Triumphi in un’unica operazione esegetica: ci si propone pertanto di sondare se e in quale misura gli interpreti rintracciassero una continuità tematica e stilistica sui due fronti del Petrarca volgare.
In ultimo, si intende estendere l’indagine oltre i commenti, considerando i trattati di poetica elaborati dai medesimi autori delle esposizioni (es. Daniello) o da personalità a loro molto prossime (es. Minturno; alcune lezioni di Varchi), con il duplice fine di valutare, da un lato, l’esemplarità stilistica dei Trionfi e, dall’altro, il ruolo del poema nella codificazione di un modello di poesia epica volgare, ancorata nelle sue prime fasi all’opzione della terza rima.

Tipo di lavoro
monografia
Bibliografia personale inerente la ricerca
  1. Schemi esegetici da Virgilio a Petrarca: il caso dell’«Ille ego qui quondam» nel commento di Bernardino Daniello a Rvf XXIII, in Leggere, commentare, postillare nel Rinascimento. I classici in versi della modernità. Atti del convegno (Sapienza Università di Roma, 4-5 marzo 2021), a cura di E. Olivadese e N. Volta, Città di Castello, I libri di Emil, 2022, pp. 11-23.
  2. La Prudentia allo scrittoio. Gli exempla degli auctores antichi nei petrarcheschi Rerum memorandarum libri, in «Linguistica e letteratura», XLVII/1-2 (2022), pp. 69-114.
  3. S. Stroppa et al., A scuola dagli esegeti di Petrarca, nel Cinquecento (par. 5: La ‘mise en abîme’ della lezione su Petrarca: la relazione maestro-allievo nei commenti in forma dialogica) in La viva voce del maestro. Il contributo degli allievi alla diffusione del pensiero del loro maestro, a cura di S. Baggio e U. Dessi, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2022, pp. 81-119.
  4. Modello virgiliano e retorica dell’“exordium”: alcune questioni intorno al proemio epico nella trattatistica cinquecentesca, in «AOQU (Achilles Orlando Quixote Ulysses). Rivista di Epica», IV 1 (2023), pp. 167-195.