Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Boselli, Cipriano
Titolo
Lettera a Antonio Magliabechi
Data
Pistoia, 19 novembre 1671
Descrizione
[Autografa] Cipriano Boselli restituisce il manoscritto [‘Notizie storiche della famiglia Pepoli’] di [Cesare] Salvetti, noto al corrispondente, ma non da questi stimato quanto meriterebbe. Ne ha segnalato l’autorevolezza anche all’abate generale del suo ordine [olivetano, Taddeo Pepoli]. Annuncia che risponderà all’erudita lettera di Magliabechi con altra lettera, altrettanto erudita, benché composta “senza libri”, in cui si opporrà a quanto gli ha scritto [si tratta della lettera del 1 dicembre 1671, "Ricevo la lettera dalla sapienza di Vostra Signoria dettata, con la nobile erudizione"]. Non appena le monache avranno tempo di prepararla, spedirà in dono una cassetta dipinta. Prega intanto Magliabechi di non abbandonarlo nella “solitudine di libri” in cui si trova. Può servirsi come tramite del padre abate Fioravanti di S. Trinita, per inviargli “il libro” di Giulio Firmico [Materno: ‘Matheseos libri VIII’ o ‘De errore profanarum religionum’], gli ‘Annales sultanorum Othmanidarum’ di [Johannes] Leunclavius [Francofurdi, Apud Andreae Wecheli heredes, 1588], utile ai suoi studi volti a dimostrare l’origine Comnena degli Ottomani. Chiede di affidare a qualche “virtuoso benevolo” che trascriva dal ‘Codex Theodosianus’ i rescritti indirizzati a tutti i personaggi col nome di Probo, Petronio e Olibrio, annotando le loro dignità, la data dei consolati, il libro e il titolo della legge. In caso di invio di libri, delle cui spese di spedizione Boselli si farebbe carico, Magliabechi può servirsi delle carrozze [della via detta] di Cianchino. Al vaticinio dei malevoli i quali prevedono che i suoi scritti resteranno inediti, Boselli risponde che se ciò accadesse, avverrebbe o per virtù o per fortuna. Il corrispondente stesso potrà giudicare che il primo caso non si darà, sia perché avrà già avuto contezza dei suoi scritti, sia perché vedrà dalla sua prossima lettera erudita quanto “lume” vi sia “nella “lucerna” delle sue “vigilie”. Nel secondo caso, la colpa è da attribuire “ai principi e ai mecenati, non al povero scrittore”. All’obiezione già comunicatagli da Magliabechi, secondo il quale “se quell’Altezza [Cosimo III de’ Medici] favorisse me o qualche dotto, le bisognerebbe favorire o meglio scialacquare le sue pregiatissime grazie con cento o mille ignoranti”, obietta che il principe in realtà può favorire gratuitamente chi vuole, come prova il caso di un monaco volterrano che, grazie all’appoggio granducale, ha ottenuto la dispensa dagli impedimenti di età e di inidoneità per diventare abate, anche se, per ignoranza, non ha neppure ottenuto la patente di confessore. Il Granduca avrà prestato orecchio agli emuli che parlano male delle sue opere. Propone che [Cosimo III] veda la lettera erudita sopra annunciata, cui accluderebbe anche l’indice della sua opera ['Gli splendori reali dell’augustissimo sole hasburgese, prima che col nome d’'Orientale' soggiornasse nell'Austria, disascosi dalle tenebre dell'antichità e publicati alla luce in cinque volumi di recondite antichità germane, franche, romane, greche', Firenze, Presso Giovanni Battista Gaij, 1666: si tratta di un sommario-indice cui avrebbe dovuto seguire la stampa in 5 voll.]. A questo scopo chiede a Magliabechi di procurargli tramite il suo depositario un copista per trascriverne un capitolo. Auspica non tanto i danari, ma la protezione granducale per pubblicare i suoi scritti, perché con tale appoggio l’edera atterrata dei letterati può “serpire” sino alle stelle.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=12534
Nomi
  • [Mittente] Boselli, Cipriano
  • [Destinatario] Magliabechi, Antonio

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021