Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Passerini, Pietro Francesco
Titolo
Lettera a Angelico Aprosio
Data
Piacenza, 2 agosto 1663
Descrizione
Accusa ricevuta di due lettere, una del 19 [luglio 1663], l’altra “senza data”. Iniziando a rispondere alla seconda, “che è più brieve, e di negotio”, [e forse già cominciando a ragionare attorno alla, poi non realizzata, edizione piacentina della 'Grillaia'], lo informa come [Giovanni] Bazachi, che è il migliore tipografo sulla piazza, sia disposto a stampare una tiratura di 250 esemplari “et in tutto, col porci anche la carta, vuole in carattere della Rosalinda prima [Bernardo Morando, 'La Rosalinda', Piacenza, Bazachi, 1650], che era torto d’Aldo, lire 13 di questa moneta [piacentina] per foglio; in carattere poi della Rosalinda nuova [Piacenza, Bazachi, 1655], che è garamoncino, lire 15 della stessa moneta per foglio, che di moneta genovese è per appunto la metà, cioè lire sette e meza”. Passerini si offre di “assistere alla stampa”, e di far assistere in sua assenza, come anche farebbe per le opere di [Antonio] Muscettola o di chiunque altri “dipenderà” da Aprosio. Chiede di ringraziare per lui il Villa per l’epigramma “ingegnosissimo” [destinato a corredare il ritratto di Passerini per l’Aprosiana]. Lorenzo Crasso, al quale ha procurato un’immagine di [Traiano] Boccalini, gli ha chiesto “qualche compositione latina ed italiana da porre sotto il [suo] elogio all’usanza” di [Paolo] Giovio. Garantisce di aver sempre risposto alle lettere di Aprosio, con lettere che tuttavia talvolta devono essere andate perse. [Paolo] Malaraggia è stato “sin hora infermo gravissimamente di febre acutissima, ed hoggi solamente è restato netto affatto”. [Juan] Caramuel ha stampato in Roma [Falconi, 1663] “due tomi della sua 'Metametrica', dove sono tutte le sorti di bizzarrie poetiche et ingegnose” e dove ha riproposto quasi per intero gli “schediasmi” [v. 'Schediasmata academica' e 'Schedarium liberale'] di Passerini, con frequentissime ed assai elogiative menzioni di quest’ultimo. È un’edizione in foglio, “certamente degnissima d’ogni biblioteca di galanthuomo, e d’ingegno”. Di Passerini, invece, “si stampano alla gagliarda” i suoi “'Problemi legali', e consulti insieme, in carattere e foglio grande, ed in carta bellissima” che ha fatto produrre appositamente nel Lodigiano. La sua biblioteca “seguita ad ingrossarsi sempre più, né ci è altra simile in tutto Milano”, e tantomeno negli stati [di Parma e di Piacenza]. [Offrendo il proprio parere sulla materia che Aprosio tratterà nel 'Della patria di Aulo Persio Flacco', Genova, Calenzani, 1664] rileva che, “se i versi di Persio non dimostrano evidentemente che fosse ligure, almeno non pare improbabile che fosse tale, e in cose sì antiche il seguitar la probabilità non può biasimarsi, che da chi non sa che cosa sia probabilità”. Discetta poi lungamente sulla questione. Incoraggia Aprosio a non lasciar perire [senza darli alle stampe] i parti del suo ingegno. Riguardo alla madre [Paola de Astis], racconta che, pur avendo ormai 83 anni, sta ancora “assai bene” e assai volentieri sente parlare di Aprosio. [Maurizio] Cortemiglia è morto l’anno passato. È ancora vivo invece il vicario [Giovanni Battista] Calici, “grasso come un porco e ricco come un Creso: ma la grassezza gli nuoce e le ricchezze non gli giovano, perché 'avaro tam deest quod habet, quam quod non habet'”.
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1452
Nomi
  • [Mittente] Passerini, Pietro Francesco
  • [Destinatario] Aprosio, Angelico

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021