Scheda risorsa
- Sito web
- Archilet
- Tipo risorsa
- Lettera
- Autore
- Zazzaroni, Paolo
- Titolo
- Lettera a Angelico Aprosio
- Data
- Verona, 21 aprile 1646
- Descrizione
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Zazzaroni è felice che l’Aprosio sia ormai ritornato [da Rovigo] a Venezia. Circa il lavoro affidato a [Giacomo] Pecini – quello cioè di trarre un rame da un ritratto dello Zazzaroni, [rame da consegnarsi poi all’Accademia veneziana degli Incogniti (cfr. lettera dello Zazzaroni all’Aprosio del 20 gennaio 1646)] – lo scrivente chiede che, nel caso il Pecini non finisca il lavoro entro una settimana, gli venga rimandato indietro il suo ritratto [originale in pittura]. Circa la composizione satirica [‘Veglie di Verona’ (cfr. lettera dello Zazzaroni all’Aprosio del 9 febbraio 1646)] inviata da lui all’Aprosio, chiede che di essa si tenga nascosto non solo l’autore – sconosciuto peraltro [in realtà è lo Zazzaroni] – ma anche il nome di chi gliela ha inviata. Aggiunge poi alcune copie di una sua ode che avrebbe piacere che padre Angelico mostrasse a letterati lì di Venezia, in particolare a [Pietro] Michiele, a [Tommaso] Spinola, ad [Agostino] Fusconi e al sig. [Lorenzo] Crasso. In più prevede che entro una settimana manderà al suo corrispondente i “versetti per le Stagioni” [tali non ben precisate opere figurative devono essere dedicate a Tommaso Spinola e per esse lo Zazzaroni è stato richiesto dall’Aprosio di comporre dei quadernari (quartine)]. Zazzaroni poi non ha ancora visto i libri che l’Aprosio doveva mandare, e sa che di ciò il cav. [Francesco] Pona si è lamentato. Lo scrivente si congeda informando l’Aprosio che i signori Sagramosi [Sagramoso e Marc’Antonio, padre e figlio rispettivamente] sono in villa per dove partirà l’indomani anche lo stesso Zazzaroni.
- URL
- http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=1827
- Nomi
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- [Mittente] Zazzaroni, Paolo
- [Destinatario] Aprosio, Angelico
Data indicizzazione: 11 giugno 2024