Scheda risorsa
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Quattromani, Sertorio
Titolo
Lettera a Giovanni Maria Bernaudo
Data
Napoli, 4 agosto 1593
Descrizione
Quattromani invia a Giovanni Maria Bernaudo tre sonetti del Tasso: il primo è intessuto di versi del Petrarca ed è di poco valore; gli altri due sono scritti in lode di un calamaio e sono anch'essi "assai triviali" [per i sonetti tassiani sul calamaio ("Quest'arca fu di prezïosi odori" e "O nobil vaso di purgati inchiostri") si veda Tasso, "Rime", 809-810, ed. Basile, Roma, Salerno Editrice, 1994]. Gli invia inoltre due sonetti di Ascanio Pignatelli: uno in lode della Duchessa [Clarice Carafa, duchessa di Nocera] e l'altro in lode di Maria d'Avalos. Sertorio critica entrambi i sonetti del Pignatelli [i due sonetti di Pignatelli sono i nrr. XXII-XXIII (con incipit "Tu nel bel volto le vittorie porti" e "Ben di nome, e di volto illustre, e chiara") dell’ed. delle 'Rime' del Pignatelli a cura di M. Slawinski (Torino, Res, 1996): il primo per Maria d’Avalos e il secondo per Clarice Carafa (e non, come indicato da Slawinski, per Giovanna Castriota, alla quale sono invece indirizzati i nrr. LXXXIX-XCI: oltre alla testimonianza di Quattromani, è lo stesso gioco sul nome della destinataria a rivelarne la corretta identificazione)]. Dice poi di inviare anche un sonetto di Angelo di Costanzo "vago, ma alquanto bassetto" e un sonetto che risponde al sonetto che il Cappello [Bernardo] scrive a Giovanni della Casa (con incipit "Casa gentil, in così alte rime") e che alcuni ritengono sia dello stesso Casa anche se è lontano dal suo stile [il sonetto responsivo di Della Casa al son. di Cappello è il nr. 26 dell’ed. a cura di S. Carrai, Torino, Einaudi, 2003 ("Mentre fra valli paludose ed ime"). Ma qui il sonetto responsivo in questione non sarà quello dellacasiano, considerato che a negarne l’attribuzione a Della Casa è colui che per primo ne commentò le 'Rime': più probabile che si tratti dell’altra risposta alla proposta di Cappello, vale a dire il sonetto di Giorgio Gradenigo che comincia "Mentre per voi da le nascoste e ime" (cfr. Carrai, in ed. cit., p. 72)]. Dice poi di inviare un sonetto di Iacopo Sannazaro ["Qual fallo, Signor mio, qual grave offesa"] che ha fatto molto discutere perché di difficile comprensione e ne spiega il contenuto perché il Bernaudo non abbia troppa difficoltà a intenderlo. Scrive infine di mandargli un sonetto di Buffalmacco, pittore fiorentino celebrato da Boccaccio, nella certezza che piacerà al Signor Giulio [Cavalcanti] e al Signor Jacopo [di Gaeta]. Lo invita infine a leggere tutti i sonetti che gli ha inviato "per suo diporto".
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=3684
Nomi
  • [Mittente] Quattromani, Sertorio
  • [Destinatario] Bernaudo, Giovanni Maria

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021