Scheda 280 di 592
Sito web
Archilet
Tipo risorsa
Lettera
Autore
Tasso, Torquato
Titolo
Lettera a Vincenzo Caracciolo
Data
Roma, 28 settembre 1590
Descrizione
Torquato Tasso informa Vincenzo Caracciolo di avergli spedito, da Firenze, una lettera con un sonetto [il sonetto è 'Rime', n. 1492, ‘Qui dove l’Arno alma città diparte’], ma teme che il “Belloro” [il Tasso non conosce il nome di questo signore napoletano, come si evince dalla lettera del 20 settembre 1590, n. 1279 dell’edizione Guasti, “Io sono ritornato in Roma; e se del mio ritorno in Napoli”] e Fabrizio Carafa non l’abbiano recapitata. È bisognoso della “cortesia” del destinatario, dei “signori Caraccioli” [i parenti di Vincenzo, Pierantonio e Cesare Caracciolo] e degli altri “signori napolitani” [coloro a cui si è rivolto per tornare a Napoli, per cui si veda la lettera 1279 citata; si tratta soprattutto di Matteo Di Capua, Orazio Feltro, Ferdinando II Carafa]. Si dispiace di non essere amico del viceré [di Napoli, Giovanni di Zunica (Juan de Zuñiga)], o di altro potente principe, per poter far “imprigionare” il Belloro, che non ha mantenuto la sua parola [questi gli aveva garantito, a Firenze, che la casa dei Caracciolo gli avrebbe fornito seicento scudi l’anno, come si evince dalla lettera del 28 dicembre 1590, n. 98 dell’edizione Solerti "La necessità e la fortuna che mi costringono a tutte le cose facili" (Vita di Torquato Tasso, Torino-Roma, Loescher, 1895, vol. II, pp. 60-61)]; spedisce un altro sonetto [‘Rime’, n. 1491, ‘Onor di tomba e di dorati marmi’] e si raccomanda ai “cavalieri napoletani” ed ai “Caraccioli” suoi parenti. [Nel codice Falconieri la lettera è presente due volte: la prima è datata 28 settembre 1587 (lettura dubbia), la seconda il 28 settembre del 1589].
URL
http://www.archilet.it/Lettera.aspx?IdLettera=9079
Nomi
  • [Mittente] Tasso, Torquato
  • [Destinatario] Caracciolo, Vincenzo

Data indicizzazione: 09 ottobre 2021